La Dittatura Anarchica
Viviamo in una società globalizzata e spacciata per democrazia dove regna il caos. Ecco perché viene definita “dittatura anarchica”.
Nel nostro paese è innegabile che stupri, furti, rapine, aggressioni, violenze di ogni genere anche in pieno giorno siano una costante quotidiana. Il controllo del territorio, per incapacità o scelta ideologica , praticamente non esiste.
L’impunità per chi compie reati ormai è garantita e così il nostro paese diventa sempre più terra di conquista per delinquenti autoctoni e provenienti da ogni parte del globo.
Il popolo, che da troppo tempo ormai non può scegliere da chi farsi governare, viene messo a tacere con epiteti come xenofobo, razzista, populista e perfino fascista se manifesta dissenso dal pensiero unico dominante dei saputelli indottrinati e dal politicamente corretto. In pratica stiamo vivendo in una specie di dittatura strisciante. Però in una dittatura tradizionale e dichiarata regnerebbero l’ordine e il rigore, in questa globalizzata e spacciata per democrazia regna il caos. Ecco perché la definirei “dittatura anarchica”.
Chi ci governa è particolarmente zelante nel portare avanti le proprie battaglie ideologiche, ma completamente inerte per quanto riguarda le vere emergenze del paese.
Di fatto noi stiamo subendo il quarto governo non eletto. Che piaccia o meno l’ultimo governo legittimato dal popolo è stato quello di Silvio Berlusconi.
La maggioranza popolare può anche sbagliare nella scelta del premier, ma dobbiamo essere coerenti. Non si può magnificare le virtù della democrazia per poi far cadere a colpi di spread un governo eletto e sostituirlo con uno di natura “tecnico-oligarchico” (governo Monti) per fare gli interessi di Bruxelles. E dopo Monti ci sono stati Letta, Renzi e Gentiloni.
Ora pare che nel 2018 ci faranno votare e il partito di governo, visto la cattiva gestione dei problemi del paese e temendo una forte perdita di consensi alle urne, ha ricominciato con le mance elettorali.
Un esempio è la promessa del reddito di inclusione. In pratica assistenzialismo con l’obiettivo di guadagnare voti. Sarà come sempre un provvedimento raffazzonato che non aiuterà davvero le famiglie in difficoltà e sperpererà ancora una volta il denaro dei cittadini creando voragini nel debito pubblico che poi i cittadini stessi saranno chiamati a sanare con tasse sempre più pesanti e riduzione del welfare.
Sono da sempre contro l’assistenzialismo per chi non ha problemi di salute o di età. Sono per il diritto al lavoro. Il diritto ad avere un’occupazione che consenta di vivere dignitosamente senza alimentare forme di parassitismo ma valorizzando la dignità dell’individuo. Per fare questo bisogna mettere in moto l’economia utilizzando anche la leva fiscale. Lo sappiamo tutti che la pressione fiscale, per le persone che onestamente pagano le tasse, sta diventando sempre più insostenibile. Siamo vessati da balzelli statali, regionali, comunali di ogni tipo. Per non parlare delle tasse occulte come l’autovelox e i continui aumenti delle bollette di luce, acqua e gas.