IL BIOTESTAMENTO
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ToggleFinalmente giovedì 14 dicembre 2017 è stata approvata in Senato la legge sul Testamento Biologico. E’ un inizio di normativa per permettere alle persone, A TUTTI NOI, di poter scegliere. La legge non contempla, ancora, il suicidio assistito e l’eutanasia.
La legge che si intitola “Norme in materia di consenso informato e di dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari” è composta da 8 articoli e come cita l’articolo 1, “tutela il diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona». Stabilisce che nessun trattamento sanitario possa essere iniziato o proseguito senza il consenso «libero e informato» della persona interessata.
Una vittoria che permette finalmente alle persone di poter decidere come effettuare il traghettamento verso un nuovo orizzonte evitando inutili sperimentazioni effettuate, a volte, alla nostra insaputa.
Ogni persona ha dunque il diritto di conoscere e comprendere la propria situazione e di sapere anche quali possono essere le conseguenze di un possibile rifiuto alle cure. Da sottolineare che “Il consenso Informato” può essere revocato in qualunque momento e da la possibilità di esprimerci in base a quello che non vogliamo ricevere: nutrizione e idratazione artificiali, rianimazione, ecc.
Altro elemento importante di questa legge è il DAT, cioè in previsione di una futura incapacità a decidere o a comunicare, la legge permette anche di stabilire in anticipo attraverso le Disposizioni anticipate di trattamento (DAT) a quali esami, scelte terapeutiche o singoli trattamenti sanitari dare o non dare il proprio consenso.
La legge, infatti, prevede che ogni persona maggiorenne capace di intendere e di volere possa dare queste indicazioni. Prevede anche che si possa nominare un fiduciario che prenda al posto proprio le decisioni e che parli con il medico. Se il fiduciario venisse meno la DAT mantiene l’efficacia in merito alle volontà del disponente».
In presenza o in assenza di DAT comunque la volontà del malato va rispettata. Al medico è garantita l’obiezione di coscienza, può dunque rifiutarsi di fare ciò che il paziente ha chiesto, ma la struttura ospedaliera deve in quel caso trovare qualcuno che garantisca il rispetto delle volontà del malato..
Sicuramente riparleremo presto di questa legge che sta suscitando tante reazioni nelle persone che non condividono questo pensiero. Credo però che la libertà di scelta debba essere sempre salvaguardata al di là delle proprie ideologie o credenze religiose. Importante risulta l’informazione dopodichè restituiamo agli individui il proprio corpo e il diritto ad esprimere la propria volontà.