LA SIGNORA IN POLTRONA
La signora ha trascorso il pomeriggio in casa
doveva imparare tante cose per ricevere la sera
gli amici e farli sentire nei migliori dei modi.
Ha arricchito la tavola con dei simpatici segnaposti
E tutto il resto era messo con cura.
La sua casa è speciale: si respira un’aria leggera,
i ricordi si depositano su tutti gli oggetti e
sopra tutti i mobili e li senti pulsare ancora.
La signora ha sempre il sorriso sulle labbra; è così
che ha affrontato tutte le avversità che la vita
stessa le ha riserbato; ha sempre proseguito lungo
la sua strada con fiducia e speranza, per se’ ma
anche per gi altri, e per questo bisognerebbe imitarla.
La serata è stata assolutamente piacevole e noi,
gli invitati, ci siamo sentiti di casa, in famiglia.
L’atmosfera era calda, intima, ci si sentiva vicini.
A notte piena, dopo la cena, ce ne siamo andati
Soddisfatti di noi stessi.
La signora è stanca, si è sentita anche poco bene
Ma non lo aveva dato a vedere, per non guastare la festa:
ci sente tutti figli suoi, ci vuole bene, ci ha coperti
del suo affetto e ci ha donato una parte di Se’.
Spegne le luci in cucina ed in sala dove vivono ancora
i residui della compagnia.
La signora si siede in poltrona, si riposa per un attimo,
appoggia le braccia e si rilassa. Si allunga verso un libro
che sta sul comodino, ne ne ricerca il punto lasciato la volta
precedente ma non legge ancora.
Alza gli occhi sopra gli occhiali, si guarda intorno
e raccoglie con lo sguardo tutto ciò che la porta a pensare
ai suoi famigliari che da tempo l’hanno lasciata; li saluta
col pensiero come fa tutte le sere a quell’ora, sospira
e sorride con un velo di nostalgia.
E’ soddisfatta della compagnia che l’ha appena lasciata,
e rivede ad occhi chiusi le loro espressioni migliori.
allunga le gambe sul cuscino per terra, poco distante
dalla poltrona, e sorride, questa volta senza nostalgia;
chiude il libro lasciando il segno, si alza con fatica
e si mette a letto contenta e soddisfatta della serata.