L’arte nel Rinascimento. Leonardo Da Vinci
Pittore, architetto e scienziato, allievo di Verrucchio, nacque ad
Anchiano il 15 aprile 1452.
Ci troviamo difronte al genio che rivoluzionò le arti figurative e la storia della scienza.
Si stabilì definitivamente a Firenze nel 1469.
Nel 1472 si iscrisse alla “Compagnia dei pittori”.
Giunse a Milano, alla corte di Ludovico il Moro nel 1482, con ogni probabilità inviatovi da Lorenzo De Medici, con il ruolo di ingegnere civile.
Nel corso della sua permanenza coprì pagine e pagine di disegni, intervallandoli a memorandum di svariate materie, quali: geometria, botanica e anatomia.
In questo periodo dipinge alcuni dei suoi lavori più noti e affascinanti.
Nel 1500 fece ritorno a Firenze, trovandovi una città profondamente cambiata rispetto all’abbandono avvenuto anni prima.
In seguito alla morte di Lorenzo Il Magnifico, una rivolta popolare guidata da Girolamo Savonarola travolse la città e portò al ripristino della Repubblica.
Il frate che incitò la massa contro la corruzione della curia romana venne prima scomunicato e poi condannato al rogo come eretico nel 1498.
In seguito, Pier Soderini richiamò in città tutti gli artisti fiorentini. Oltre a Leonardo, tornarono a Firenze anche Michelangelo e Raffaello.
Fu una fase immensamente creativa che mise uno difronte all’altro i tre più grandi artisti rinascimentali.
Tra le opere di Leonardo vanno ricordate:
L’adorazione dei magi ( 1481/1482)
Opera che l’artista lasciò incompiuta e risalente al 1841/1482 circa, rappresenta la poetica del genio.
In essa l’apparizione e la rivelazione della presenza divina sulla terra avvengono in modo angoscioso.
La Vergine e Il Bambino sono isolati nel centro della composizione, attorno ad essi si raggruppano soggetti, schiacciati dall’impeto moti dell’anima in conflitto tra loro.
Da Vinci studia le passioni l’identica dedizione dimostrata per il paesaggio e l’osservazione del corpo umano.
L’annunciazione (1472/ 1475 circa).
Tavola relativa all’attività giovanile dell’artista, segna la fase finale della sua educazione avvenuta sotto la guida del Verrucchio.
Risale al 1483/1484 circa, “Studio per il monumento equestre a Francesco Sforza”, Disegno a punta d’argento su foglio azzurro.
Leonardo immaginò di realizzare fu un cavallo retto sulle zampe anteriori. Intento risultò quello di rinnovare i tipici schemi utilizzati per i monumenti equestri.
L’artista vi rinunciò a causa delle difficoltà statiche che ne derivarono.
La Gioconda (1513/1515)
La donna dal sorriso misterioso è il dipinto più famoso al mondo.
Il fascino che emana imprigiona da sempre lo sguardo degli osservatorii. Chi è l’enigmatica figura femminile?
Diverse sono le ipotesi, ma la più accreditata è che si tratta di Monna Lisa, moglie di Francesco di Gicondo.
Forza del quadro risiede nel chiaroscuro sfumato, intensità dell’espressione e delicata stesura del colore.
La Vergine Delle Rocce ( 1493/ 1485 circa)
Da una grotta oscura, nei quali rocce e acque in movimento, mettono in evidenza gli studi in geologia di Leonardo, affiora la visione della religiosità incarnata dai personaggi.
Dal fondo della caverna proviene una luce sommessa, accompagnata da una luce viva, la quale colpisce i protagonisti dell’opera ,creando così un gioco di luci e ombre.
Dama con ermellino (1489/ 1490).
Ritratto di Cecilia Gallerani, amante di Ludovico il Moro.
L’ermellino simboleggia il biancore. Cecilia è immortalata come se stesse ascoltando qualcuno o qualcosa.
Atteggiamento elegante, mani affusolate e ben curate, la contraddistinguono.
L’ultima Cena (1495/1498)
Cristo al centro della composizione, annuncia tra gli apostoli la presenza di un traditore, i quali reagiscono ognuno con gesti differenti.
Da notare l’unione tra artificio prospettico e drammatica tensione.
L’ultima cena è uno dei più grandi capolavori del Rinascimento.
Leonardo si spense in Francia il 2 maggio 1519.
Figura poliedrica e geniale nei diversi ambiti in cui si impegnò.