Report…E la Chiesa, di Sonia Scarpante.
Ancora una volta Sonia Scarpante, presidente “Associazione la cura di sé” e docente in scrittura terapeutica, invia alla redazione di Milano più Sociale le sue interessanti riflessioni. Le proponiamo ai nostri lettori.
Scorrendo il canale social di twitter alcuni giorni fa mi sono imbattuta in alcune riflessioni , e devo dire molto argute, del nostro Papa Francesco e di padre Bartolomeo Sorge che come gesuita spesso si affianca alle esternazioni profonde del Santo Padre. Due gesuiti illuminati.
Poche righe le loro ma sempre ricche di spunti meditativi per imparare a superare le nostre minute misure esistenziali.
Padre Bartolomeo Sorge annotava il giorno 21 aprile : “ Il Papa non è più Re della cristianità, ma un Pastore che odora di pecore. Tutti i benpensanti ne sono sconcertati “. Perché scriveva questo?
Bartolomeo Sorge, come me, la sera prima seguiva la messa in onda su Rai 3 di “ Report” , trasmissione che andava a toccare punti forti della Chiesa attaccando da più parti lo stesso padre Francesco e arrivava persino a mettere in dubbio la Sua capacità nel trasmettere” la parola” della dottrina cristiana.
La trasmissione ha messo in rilievo che proprio con l’esplosione della pandemia il fronte sovranista è tornato all’attacco della Chiesa, proprio il fronte che si professa ultracattolico. E’ emerso dalle varie registrazioni e dai siti della destra religiosa americana come si alluda di continuo al corona virus come effetto di punizione divina per il tradimento di Bergoglio. Una bestemmia che non ha eguali. Una cattiveria assoluta che non è ammissibile cogliere da chi si professa cristiano e dedito ai precetti etici della Chiesa.
Una trasmissione che ha messo in scena situazioni allarmanti gestite da chi si sente despota di un potere assoluto e incapace di rispettare le alte cariche istituzionali e i veri Pastori della Chiesa, gli uomini che si spendono per la Chiesa prendendo su di sé parte di quella Croce che è imperitura.
Crediamo che un Papa potrebbe anche non essere in linea con taluni nostri modi di interpretare la vita , o non incontrare le nostre aspettative ma non si può arrivare a tanto e porgersi come esseri giudicanti mettendo in luce una mancanza di rispetto che dovrebbe essere referenziale verso una carica così elevata.
Il nostro porgerci verso quella carica deve essere sempre allineato con il valore della educazione che ci ha fatto crescere e capire anche quanto è apprezzabile stare indietro di due passi senza giudicare, perché questo comportamento colmo di pregiudizi è indice sempre di una mancanza umana imperdonabile, indelebile; non solo viene a mancare il rispetto verso l’altro ma con siffatto comportamento soprattutto viene completamento annullato il rispetto che portiamo a noi stessi.
Manca questa educazione di fondo che fa parte di una buona pratica filosofica di vita, quella educazione sentimentale che dovrebbe essere impartita già nelle prime scuole elementari; se manca questa virtù del rispetto nell’uomo manca la sua parte nobile, il suo valore. Le persone che rivestono alte cariche non andrebbero mai giudicate o vessate con frasi maldicenti e inopportune perché così facendo non inganniamo l’altro ma il nostro essere persona. Se portiamo rispetto verso noi stessi non possiamo non richiederlo , non pretenderlo per altri perché pecchiamo di incongruenza e di malafede. Mettiamo in luce una sola cosa così facendo, che la nostra rabbia ci sovrasta senza appigli di speranza.
Conosco il caro
padre Sorge da tanti anni e sono legata alla Sua persona da profonda stima, da
un’amicizia fervida che si consolida attraverso scritture, letture, riflessioni
vicendevoli che toccano lo spirito della persona, l’anima di chi crede ancora
nella bontà dell’umanità, nella giustizia riparatrice per chi è più debole e
messo alla prova, per una Natura che deve essere compresa come alleata al
nostro essere uomini. Fra noi si parla anche di “ segni”, di ciò che ci aiuta a
trascendere come appartenenza ad una comunità di destino
che crede nella forza dell’uomo, nella sua audacia, nella resilienza come atto trasformativo di ciò che è male in bene. E il suo ultimo libro, come forte testimonianza di vita, non a caso ha per titolo “ I sogni e i segni di un Cammino”, un testo vivo che ci fa comprendere quando tutti noi possiamo costruire in bellezza umana per raggiungere la pienezza della nostra vita.
Come il nostro Papa Bergoglio , anche padre Sorge, è spesso stato criticato e vilipeso, tacciato anche di filo- comunismo come il Santo Padre , ma questi Pastori della Chiesa in forza della loro fede hanno proseguito con coerenza su questo cammino della” Parola salvifica” , consapevoli che essere dei giusti nel mondo comporta sempre contrapposizioni giudicanti e alterità mistificanti, pregiudizi mordenti di poca costruzione fertile. Quanti grandi uomini nella Storia si sono imbattuti nella Storia dell’Umanità in tali maldicenze? Miriadi di giusti , e non solo nella Chiesa, che sono stati molestati per cieco egoismo, per sudditanza ad un potere che non genera mai appagamento interiore e dolcezza nel vedere la vita enel promuoverla.
Sono Pastori che camminano con quella Croce che tanto ha insegnato loro in perseveranza, in credo umano, in senso del perdono verso chi affligge la tua vita. Ma forse i giusti non sono stati sempre presi di mira nella Storia come il nostro Diletto per eccellenza, il nostro Signore ci ha ben insegnato?
La Storia è fatta di corsi e di ricorsi come spesso usiamo dire con il caro padre Sorge e sempre Nella Storia dobbiamo arrivare, forse anche per Natura umana, in certi accadimenti a toccare il fondo per rialzarci con più forza e magnanimità.
In questi tempi di forte cambiamento crediamo che una presa di posizione salutare debba essere promossa da parte dei più volenterosi, da chi crede nella forza vera della “ Parola” e dell’Unione. Oggi più che mai. Senza mai stancarsi di farlo e senza timore.
A questi uomini va la nostra grande stima e il sollecito a non demordere mai, a ripetere agli uomini di poca volontà ciò che discerne il bene dal male, a trasmettere la grande forza del professare la bellezza del mondo con entusiasmo e audacia. Un bene fervido che va perseguito e che ci porta a migliorare nella vita e a prendersi cura di noi stessi e dei nostri simili con segni meritevoli: questa è la misura del nostro esserci oggi e l’unica àncora di salvezza.
Sonia Scarpante Presidente Associazione “ La cura di sé” www.lacuradise.it