Federica Ponziani. Storia di un Imprenditrice per caso , che dell’entusiamo ha fatto il suo motto.
Ho deciso di scrivere questo pezzo, perchè spero sia uno sprono per tutte quelle donne, che faticano a trovare la forza di emergere, troppo spesso trovando scuse per neanche provarci.
Federica Ponziani vive con la sua famiglia nella campagna di un delizioso paesino umbro: Montefalco. A Foligno, a 15 km da Montefalco, gestisce da 25 anni un centro di abbronzatura ed estetica :Shangri-la’s.
L’ idea del centro, inizialmente solo centro abbronzatura, nasce nel 1996 quando un ‘estate ha gestito insieme ad un altra amica ( all’ epoca) ragazza, una piscina comunale che appunto avevano chiamato Shangri-la’s.
Finita la stagione estiva hanno deciso di intraprendere questa avventura… Il primo centro abbronzatura un po più modaiolo di quei tempi.
Dovevamo lanciare una moda…, all’epoca i centri abbronzanti non erano coì in voga, e Foligno non è Milano.
Hanno puntato sulla gente giovane e dinamica.
Le strade poi si sono divise , ma quando si crede in qualcosa , si stringono i denti e si va avanti.
Federica ha cambiato un paio di location, fatto una marea di errori.. Ma poi nel 2011, finalmente , dopo tanta fatica , la quadra del cerchio è arrivata , la giusta location e il perfeto team sono diventato binomio indissolubile.
Shangri-la’s è una leggenda che racconta la storia di due innamorati, che si erano persi nelle nevi dell’Himalaya e scambiandosi dolci effusioni hanno fatto sciogliere le nevi e da quel momento è nato un paesaggio bellissimo, dove il sole non tramonta mai, e questo è diventato il simbolo di vita per Federica .
Niente è facile, ma non potrai mai arrenderti prima di averci provato.
Di Federica mi ha incuriosito il suo rapporto con i Social, che pensavo fosse il suo lavoro, prima di conoscere quanto vi ho raccontato nelle righe sopra riportate, e invece..
Circa 3 anni fa una delle sue collabotrici le ha creato un account su istagram. La pagina è cresciuta in poco tempo… C ‘era giusto qualche sua foto, ( Oggi tantissime)… Ma soprattutto c è molto di se come persona.
Federica parte dal presupposto che “Sui social sei te a decidere cosa vuoi trasmettere e cosa vuoi far vedere di te”.
.Evidentemente questo è piaciuto, a prescindere dalla bellezza di per sé, che, per carità ti aiuta ma se sei poi solo questo… torni nell’anonimato delle mille belle Donne, che alla fine molto hanno da mostrare , e poco da dire.
La consapevolezza di non aver più 20 anni è la prima regola per non apparire inopportuna…e qualsiasi cosa decida di mostrare , per lei è puro divertimento, non velletà professionale
Il termine “influencer”, è una parola che le mette l ‘ansia, ma ha imparato a conviverci .
Divertendosi, lo fa da casa!!..si perché, inutile negarlo, se pur oberata di impegni familgiari e professionali, Federica è Molto social.
Imprendotorialmente, se pur appagata , dopo anni di sacrifici, non si è fermata ,
Dai primi di febbraio, nel suo istituto, come molte altre perosne, ha avuto grossi problemi a reperire le mascherine protettive che normalmente, da sempre, loro utilizzano nei centri gestiti da lei.
Questo perché già c erano i primi casi di Covid 19in Lombardia e si parlava già di mascherine che costavano come oro.
E già da li scherzando parlando con i rappresentanti… continuava a ripetere :
“Mi sa che mi metto a fare le mascherine!!”
Poi l11 marzo siamo stati chiusi in casa, il tempo non passava mai, e dopo 2 giorni iha iniziato a fare le campionature e la nuova idea è divenuta realtà e così è nato “Bon Ton” …perché non fare di un “accessorio” necessario per la protezione individuale un prodotto fashion?!
Mascherine sartoriali, lavibili e riutilizzabili. NON hanno presidio medico e NON sostituiscono quelle per uso sanitario. Anche questa idea è divenuta passione…
Federica è una Mamma, una Moglie un imprenditrice, ma non ha finito di sognare, di creare, di entusiasmarsi, e spero che queste poche righe , possano aiutare molte donne a non arrendersi, se credete in qualcosa, provateci fino in fondo…
Dobbiamo imparare a vivere di emozioni , non accontentiamoci di sopravvivere …
Alessio Musella