Alimentazione e benessere
Sommario
TogglePoniamoci prima la domanda:”Cos’è l’alimentazione?”Deriva dal latino Alo e Mentum cioè ciò che fa crescere gli esseri viventi. Quindi Alimentazione significa ingestione di alimenti.
L’alimentazione è un bisogno primario,vitale, che condiziona la vita, dalla nascita alla vecchiaia.
I gesti, le informazioni, le abitudini che riguardano l’alimentazione possono essere considerati tra gli elementi fondanti della personalità umana e scaturiscono dal contesto sociale cui apparteniamo. Nelle più diverse culture il pasto è un’importante occasione di incontro,è un rito, e in quanto rituale traccia delle convenzioni della collettività.
Il comportamento alimentare è un processo complesso,in cui seppure il bisogno o l’atto di alimentarsi è un comportamento istintivo, esso scaturisce dal contesto esistenziale cui apparteniamo.
Il cibo per sua specifica natura riveste un significato simbolico e relazionale che trascende il semplice valore nutrizionale e la necessità per l’organismo di alimentarsi. Di fatto l’alimentazione riguarda anche la salute affettivo-relazionale, poiché oltre al corpo si alimenta il rapporto dell’individuo con se stesso e con gli altri.
Diversi possono essere i significati del cibo. Nella fase di sviluppo del neonato il cibo si pone come primo linguaggio relazionale con la madre che attraverso l’atto del nutrire può comunicare al figlio affetto, empatia, sicurezza, considerazione, ma anche ansia, paura, rifiuto, e il bambino dall’altra che, attraverso l’accettazione o rifiuto del cibo, accetta o rifiuta la madre.
Esiste poi il cibo-premio, a cui i genitori ricorrono per premiare i figli in specifici momenti.
Da adulti continuiamo ad utilizzare il cibo come premio per festeggiare qualcosa di importante, come per es. superare un esame, un avanzamento di carriera, ecc.
Ancora, il cibo-energia-rimedio che interviene in quei momenti in cui la persona può sentirsi fragile, può avere paura di non farcela in qualcosa: “mangia che ti passa e starai meglio!”. Il cibo diventa cosi la risposta al bisogno di sentirsi protetti e sostenuti.
Altresì il cibo come aspetto socio-culturale ormai consolidato nei tempi.
Fin dall’antichità la condivisione del cibo esprime sia il significato di “alleato, pace” protratto fino ai nostri giorni (per es. portare un dolce quando si è invitati indica il venire in pace, non essere il nemico), oppure di “soccorritore” in eventi poco favorevoli.
Oltre ciò il cibo è anche convivialità, mangiare insieme per favorire il dialogo, la riflessione e il piacere della socialità. Per la famiglia, per la coppia essere riunita ad una tavola ben apparecchiata e creare e mantenere un clima sereno è un segno di affetto, simbolo di sentimento di appartenenza.
Possiamo pertanto immaginare quanto l’alimentazione abbia un ruolo fondamentale nella nostra vita quotidiana poiché è fonte di vita e di benessere psicofisico.
Assolve pertanto diverse funzioni quali nutrizionali, psicologiche, sociali e relazionali tale da scandire e determinare la nostra qualità di vita.
Ecco allora che la persona è chiamata ad essere protagonista della propria salute, e quindi prendersi cura di sé, anche attraverso una sana e buona alimentazione, capace di armonizzarsi con se stessi, con il proprio corpo e l’ambiente esterno.
La salute è la capacita di reagire a tutto quello che è in movimento attorno a noi, compreso il cambiamento di cibo che programmiamo noi stessi per variare o che, come nel caso specifico di malattie (tumori,diabete, problemi cardiocircolatori, celiachia,intolleranze alimentari,ecc.) ci viene imposto dalle circostanze.
Di certo tali cambiamenti avvengono gradualmente poiché la persona ha bisogno di tempo per accrescere la propria consapevolezza di voler prendersi cura di sé e metabolizzare quanto sta succedendo al proprio corpo e quindi a se stesso.
La scelta di una dieta alimentare e di conseguenza il risultato, passano attraverso la piena accettazione della situazione in essere.
Una sana alimentazione, e quindi la scelta della qualità dei cibi è anche strettamente correlata alla bellezza estetica della persona, al bellessere poiché si attua un rallentamento dei segni dell’invecchiamento, la pelle è morbida e liscia al tatto e il viso appare più luminoso.
Stare bene con se stessi, sentirsi bene dentro questo involucro chiamato corpo permette anche di stare bene con l’altro, con l’Ambiente, poiché l’individuo è sempre in relazione all’ambiente entro il quale si definisce, si differenzia e si autorealizza.
Il contatto con l’altro, raggiungere l’altro è ciò che ci fa sentire vivi e interessanti.
Auspico pertanto che ognuno possa avvicinarsi al cibo con la curiosità negli occhi e con la gioia di accogliere e ricevere nutrimento fisico e psichico.