“EROI CON E SENZA CAMICE”
Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontario: un riconoscimento a chi è stato e continua ad essere in prima linea nella battaglia contro il Coronavirus.
Il 20 febbraio appena trascorso è stato un giorno molto significativo per la comunità sanitaria, le persone che operano in ambito sociosanitario e socioassistenziale e per coloro che si dedicano al volontariato, poiché si è celebrata la prima ricorrenza della Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontario.
L’idea di una giornata dedicata nasce da due grandi personaggi del mondo del cinema e della musica. Il regista Ferzan Ozpetek e Mogol, proposero e supportarono la creazione di un momento dedicato ai professionisti impegnati a combattere questo nemico che è il Coronavirus. Tale proposta divenne un disegno di legge su iniziativa del Parlamento, per poi ricevere l’approvazione il 4 novembre 2020.
La Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontario è stata istituita per “onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio” e per ringraziare tutti quei professionisti e quelle persone che hanno messo a disposizione le proprie competenze in una battaglia fino a poco prima mai affrontata e sconosciuta, dimostrando passione verso il proprio lavoro, ma soprattutto una grande dedizione e un grande rispetto per la Persona e la Vita umana, tanto da arrivare a mettere a rischio la propria incolumità per salvare le vite dei pazienti che a partire proprio dal 20 febbraio 2020 arrivavano sempre più numerosi in tutti gli ospedali d’Italia.
È stata scelta come data di commemorazione di questa giornata proprio quella del 20 febbraio, poiché in quello stesso giorno del 2020, si è registrato il primo caso di Covid-19 in Italia; più precisamente, come tutti ricordiamo, a Codogno.
Da quell’episodio si è innescata un’escalation di casi e successivi ricoveri che dal Lodigiano si sono poi allargati a macchia d’olio in tutta la nostra Penisola, con la Lombardia come epicentro della diffusione del virus.
Di fronte ad una così dilagante propagazione del Covid, gli sforzi dei professionisti in ambito medico e sociosanitario non hanno tardato ad arrivare, traducendosi in dedizione verso i pazienti, ma anche in orari di lavoro estenuanti, fronteggiando situazioni di pericolo e, almeno in un primo momento, improvvisate, in quanto sconosciute.
Dopo un anno dall’inizio di tutto ciò, possiamo solo essere grati a questi professionisti che ogni giorno sono in prima linea, non solo per fronteggiare questo virus, ma più in generale per aiutare le persone a loro affidate e preservarne la salute.