Disabilità, fragilità e medicina: innovazioni mediche e di cura della persona.
“Sanità della prossimità” e medicina digitale.
Quando si pensa alle cure mediche viene spontaneo far riferimento a tutti quei contesti che offrono questi servizi: ambulatori, studi medici, presidi ospedalieri.
Da questo punto di vista, le persone che più si affidano a questi servizi sono le persone con disabilità e con fragilità.
Proprio perché rappresentano la maggior parte di coloro che fruiscono dei servizi sanitari, ci si è chiesti come poterli ulteriormente agevolare ad accedere alle cure mediche, poiché molto spesso sono impossibilitati a raggiungere i punti di interesse.
È proprio a fronte di questa necessità che sempre più spesso si ricorre, in ambito sanitario, ad una serie di strumenti che lavorando sinergicamente creano la cosiddetta Telemedicina (anche detta E-Health) e il concetto di Sanità di prossimità.
Ma vediamo di cosa si tratta.
Con l’espressione “sanità di prossimità” ci si riferisce ad un sistema di servizi sanitari, il quale fornisce assistenza di tipo diagnostico, infermieristico e preventivo in breve tempo e mantenendo contenuti i costi.
Questa nuova impostazione propone un nuovo tipo di approccio che non si basa più sul principio malattia-terapia-guarigione, ma piuttosto su quello di persona-definizione dei problemi-qualità della vita.
I fattori che hanno reso possibile la creazione della telemedicina a favore di persone con disabilità e fragilità sono stati lo sviluppo e il conseguente utilizzo, ormai capillare, di internet, dei PC e di Smartphone; in particolare ha reso più semplice prendersi cura di tutte quelle persone impossibilitate a spostarsi dal proprio domicilio.
Il punto forte di questo nuovo modo di fare medicina è che è fruibile anche da chi vive in aree rurali o poco servite, proprio perché sfrutta le tecnologie, ormai largamente diffuse.
Ad oggi, gli strumenti individuati ai quali ricorre la medicina digitale sono principalmente due: consulenze online e check in online con relativi questionari pre-visita telematici.
Questi ultimi consentono allo specialista di offrire al paziente un’alternativa alla visita di persona, sviluppata sulla base delle informazioni fornite sui questionari stessi; uno dei primi esempi è stato il St. John Hospital in Gran Bretagna.
Attualmente, vi sono già soluzioni di sanità digitale in atto, come per esempio strumenti di monitoraggio “a domicilio”, i quali in caso di rilevata anomalia nei parametri del pazienti (apnee, tachicardie, bradicardie ecc.), inviano messaggi ai presidi ospedalieri di riferimento.
Pur essendo un’innovazione giovane, la telemedicina ha già dimostrato di essere uno strumento utile e funzionale e ad essa va il merito di non far sentire sole tutte quelle persone che necessitano di cure e consulenze mediche.