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“NATURA NATURANS II”, DAVIDE CHIONNA.

| Maria Marchese |

“Ho una grande fiducia in un seme. Convincimi che hai un seme, e sono pronto ad aspettarmi meraviglie. “
 Henry David Thoreau

Davide Chionna possiede chiaramente quel seme, custodito, e, medesimamente, mostrato, nel palmo: dischiude quest’ultimo, preservando, però, il nucleo, come accade in un caldo nicchio.

Ivi l’autore ne ammanta la gestazione con cura…

NATURA NATURANS II” è il disvelamento di una gemmazione, umana e artistica; luminose e verdi “lingue” fioriscono il brado eloquio del suolo incontaminato.

“Se ci si fermasse ad ascoltare il lavoro delle radici, chi riuscirebbe a dormire? “ Fabrizio Caramagna

Nottivago e improvviso giunge, infatti, all’ascolto intuitivo e sensibile dell’autore, il muto fragore della crescita… esso sussurra, impenitente e candido, la necessità d’esser disvelato.

Davide Chionna accoglie quel salvifico castigo e ne elargisce le amabili inquietudini: ruba indi trame lignee e cartacce, cementandone il verso con polvere e acqua, per vivificarne e riempirne il senso e i sensi.

Nascono, così, queste naturali infiorescenze, pregne dei racconti della terra e del cielo: una Cantico delle creature vivido, che sposa la fondatezza di un ordinato caos primievo, laddove la verità passa attraverso una catarsi, sospesa tra materia e inconscio.

L’artista, che è altresì docente e architetto, vi infonde la presenza alacre e certosina di policrome molecole esistenziali: esse sprigionano il dinamismo comunicativo di un vagito primordiale, teso verso il ritorno all’integrità.

Davide Chionna traduce questa sottile ma “efficace” lettura, personale e universale, addentro una composizione plastica raffinata ed elegante.

Il ciglio dell’architetto interviene, infatti, come co-scrittore di questa pagina artistica: sovrapposizioni, interstizi, pieni e vuoti, apici cromatici, movimenti… vengono, da lui, equilibrati e liberati, poi, in un coinvolgimento totale, sia estetico che personale.

“Solleva la natura, Dio è sotto” Victor Hugo

L’artista sorrade la “verde pelle” , che rabbrividisce di piacere, per sollecitare l’individuo a ricongiungersi con la sfera della sacralità dell’uomo.

L’intima esortazione a non adulterare noi stessi in virtù del riappropriarci del nostro io più vero e divino, ivi fluisce chiaramente.

Scent of Art, Spazio di divulgazione artistica a cura di Maria Marchese

Immagine di copertina NATURA NATURANS II, Polimaterico, 100×100, 2019

Maria Marchese

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