Sempre più blu, a Busto Arsizio giornate dedicate all’inclusione.
Le diagnosi di autismo risultano essere in costante crescita, di conseguenza, a titolo informativo, è necessario raggiungere una completa consapevolezza rispetto a ciò di cui stiamo parlando, richiamando, in particolar modo, l’attenzione sui diritti spettanti a coloro che ne sono colpiti.
Pertanto, al fine, di esaminare a trecentosessanta gradi la problematica, nel 2007 l’Assemblea Generale dell’Onu ha istituito la Giornata Mondiale della Consapevolezza dell’Autismo con data 2 aprile.
È proprio lo scorso 2 aprile che il Museo del Tessile di Busto Arsizio ha ospitato “Sempre più blu”, manifestazione promossa dall’Assessore ai Servizi Sociali Maria Paola Reguzzoni, e dall’Assessore alle politiche Educative Cinzia Daniela Cerana, a cui hanno partecipato diverse associazioni unite per un intero pomeriggio dalla volontà di accendere non solo i riflettori sull’argomento trattato, ma anche divulgare un forte messaggio inclusivo ed educativo, a prescindere, in fondo, dalle diverse tipologie di disabilità.
Tra i partecipanti: “CDD Bellotti Pensa” con il gruppo redazionale “I Bellottiani”, autori, tra l’altro, di un reportage fotografico, “CDD Ada Negri” con “L’angolo della calma” entrambi gestiti da “Cooperativa Sociale Società Dolce”, “Associazione Carolina”, la pallacanestro a nome dello sport, il C.D.D. Manzoni di Solidarietà e Servizi Onlus, in campo artistico “Murales con Vernici”, Anffas Busto Arsizio, il musicista Fabio Gallazzi, “Aias Busto Arsizio Onlus”, ”Bacoge”, “Liberi di crescere onlus”, “Triade SOS Autismo”, l’ uomo delle bolle e “Il Karaoke”.
A spiegare le difficoltà affrontate quotidianamente è Cinzia Daniela Cerana che ci illustra come non sia semplice, a livello scolastico, seguire le diverse problematiche. Ribadisce, però, che il Comune di Busto Arsizio è “abbastanza generoso”, in quanto nei casi di bambini o ragazzi con gravi o gravissimi problemi, riesce a stanziare un educatore per dodici/tredici ore alla settimana. Le figure educative e gli insegnati di sostegno, che sono nominati dal Ministero della Pubblica Istruzione, cercando di creare una fattiva collaborazione, anche se, secondo l’Assessore, sarebbe utile istituire una cabina di regia, affinché le attività di insegnate di sostegno ed educatore siano coordinate, comprendendo anche i Servizi Sociali e la famiglia. Conclude dicendo: “appena troviamo economia all’interno dell’assessorato lo investiremo in questo settore”.
Insieme ad Maria Paola Reguzzoni, ci siamo, invece, soffermate sulle complicazioni inerenti allo svolgimento delle proprie funzioni: “ È molto difficile, afferma l’assessore, perché ci vorrebbero sempre tantissimi soldi e non sempre ci sono, dove non giungono, devono arrivare le buone idee e l’animo delle persone che spesso danno cento pur non ricevendo nulla in cambio. Questa è la parte più difficile: “realizzare concretamente aiuti e sostegni a chi ne ha bisogno”. Prosegue, poi, dicendo:” Ciò che ci preme sottolineare, è la necessità che le famiglie siano accompagnate nella gestione delle complesse problematiche legate all’autismo sin dal primo momento, quello, estremamente doloroso, della diagnosi. Da parte nostra siamo impegnati a cogliere tutte le opportunità per aiutare i ragazzi a diventare sempre più autonomi, a intraprendere un percorso di vita piena, con la loro dignità e i loro tempi. Vogliamo insomma alleviare la preoccupazione del “dopo di noi” che i genitori vivono costantemente dal momento della diagnosi”.
Sempre a livello istituzionale ad espormi la sua opinione circa l’iniziativa “Sempre più blu” è Alessandro Albani, consigliere comunale: “Sicuramente molto interessante perché aggrega le varie associazioni e punta l’attenzione su tematiche legate alla disabilità, un focus, assolutamente, molto importante. Busto Arsizio è da sempre molto attenta al sociale e questo impegno non solo continua, ma è più forte di prima, soprattutto perché arriviamo da un periodo molto difficile che è quello del Covid in cui tutti abbiamo vissuto sofferenze e difficoltà e i fragili, ancora più di noi, hanno sentito questo momento. Adesso siamo pronti a ripartire più forti di prima.
Affiancata dai miei fotoreporter d’eccellenza ho proseguito un cammino che mi ha dato la possibilità di interfacciarmi con i rappresentanti di tutte le associazioni presenti.
A parlarmi di Pet Therapy per Associazione Carolina ODV, Stefano Macina: “ La pet therapy è un’ attività che ha il compito di portare benessere tanto fisico quanto mentale e psicologico alle persone che usufruiscono di tale servizio”.
In merito alle modalità con cui il cane influenza la componente emotiva, modificandola, l’addestratore mi ha specificato: “Dipende tantissimo dalla persona con la quale hanno a che fare.
Il cane rende più sicuri i bambini, non giudica ed è un animale molto socievole che permette a tutti di essere spontanei nelle relazioni: in quanto mediatore riesce a tirare fuori le potenzialità insite in ognuno di noi” .
Sul versante sport guidata da Andrea Ceserani, istruttore ed educatore, siamo entrati nel merito della funzione educativa della pallacanestro :“ La pallacanestro è per prima cosa uno sport di squadra, per cui a livello educativo è molto importante in quanto crea legami: a differenza di uno sport individuale, i bambini, già da piccoli, devono imparare a collaborare per raggiungere un obiettivo che essenzialmente è divertirsi, stando però all’interno delle regole di un gioco. Questo è formativo, sia dal punto di vista personale che di gruppo perché insieme bisogna rispettare, appunto, delle regole condivise”.
Fabio Gallazzi, mi ha invece raccontato la forza insita nella musica : “ La musica è fondamentale perché accende scintille quando meno te lo aspetti, basta provare uno strumento e senti le vibrazioni che esso ti trasmette. Certo, andando avanti, occorre una guida”. In questa manifestazione ha messo a disposizione diversi strumenti lasciando spazio alla improvvisazione offrendo alle diverse persone che volevano sperimentare “il fare musica”.
Circa il discorso autismo ho ceduto il passo a Riccardo Triacca educatore e, in questa circostanza, portavoce di Triade SOS autismo: “Come associazione ci occupiamo prevalentemente di ragazzi autistici o, comunque, con disturbi pervasivi dello sviluppo a partire dalla tenerissima età, quindi tre anni, all’età adulta. I nostri principali obiettivi sono il potenziamento delle autonomie, sia come sollievo alle famiglie, sia come modalità di crescita dei ragazzi stessi.
Cerchiamo, inoltre, di portare i ragazzi nel mondo, nel senso che le competenze e le abilità che questi ultimi acquisiscono devono arrivare all’esterno.Tra i vari progetti e laboratori, ne abbiamo istituito uno che si chiama “art design”… basato sul legno e sulla sua lavorazione”.
CDD Ada Negri gestito da Cooperativa Sociale Società Dolce si è raccontata per mezzo di Raffaella Sala e Laura Piccolini: “ Accogliamo fino a trenta ospiti, ci occupiamo di adulti con diverse disabilità ed abbiamo una sezione per l’autismo. Ciò che cerchiamo di fare è sviluppare appieno le loro capacità e personalità, andando in contro a quanto desiderano, attraverso un percorso individualizzato il quale include anche la rete famigliare e sociale. Offriamo la possibilità di partecipare a laboratori di carattere sensoriale, cognitivo, creativo ed emozionale.
Il principio base è : stare bene insieme in un determinato ambiente, con possibilità di uscita anche sul territorio.
Facciamo di tutto per sviluppare le potenzialità dei ragazzi, stimolate attraverso momenti di vita quotidiana e laboratori nei quali si cerca di individuare l’area di potenziamento e, conseguentemente, svilupparla”.
Discutendo con Cristina Adinolfi, C.S.E. piccoli Manzoni gestito da Solidarietà e Servizi, di comunicazione aumentativa e laboratorio sensoriale le ho chiesto non solo quali benefici ne derivano, ma anche quant’è difficoltoso per un bambino raggiungere una sorta di “equilibrio” emotivo: “ Aiutano sulla parte del rilassamento: se un bambino è molto agitato o arrabbiato, questa tipologia di ambiente aiuta a ritrovare la quiete. È molto difficile, anche perché, a volte, abbiamo bambini molto piccoli che hanno difficoltà a resistere alla frustrazione per cui occorre lavorare sul concetto del “no”, la parte più complicata e poi quella dello sviluppo e, quindi, della pubertà, con un corpo che cambia e un aspetto ormonale da non sottovalutare.
Verso la fine del mio viaggio, mi sono immersa nella magia delle fiabe, delle bolle di sapone, delle arti figurative e dei Murales tornado, io stessa, bambina.
Silvia Speranza, insegnante, circa il ruolo delle favole “Le favole sono uno strumento importantissimo per insegnare ai bambini l’educazione emotiva; quest’ultima è fondamentale a tutte le età, ma in particolare nell’infanzia, momento in cui i piccoli devono imparare cosa significa gestire le proprie emozioni, riconoscerle e dare loro un nome. Attraverso tale strumento, lo scopo è raggiunto in modo trasversale che arriva a tutti, in funzione delle proprie capacità e del proprio sentire”.
Infine, l’uomo delle bolle, nonché Pietro Falchini: “ Per creare queste magie vi sono segreti che uno inventa. In realtà, io non ho segreti. Utilizzo farina di Guar che deriva da semi messicani, farina di semi di Karube, aggiungo glicerina, zucchero a velo, oltre al sapone per i piatti e acqua. Sono anni che faccio seminari ai ragazzi, tra i giochi di fisica la bolla è la prima cosa che amano… dalle scuole medie ai licei”.
Concludo ringraziando i miei compagni di viaggio che hanno realizzato le foto inserite in questo articolo che fanno parte sia della redazione “I Belottiani” che del Laboratorio di Fotografia del C.D.D. “Belotti Pensa” al cui interno è presente una sezione di doppia diagnosi intesa come disturbo intellettivo e disturbo psichico. Parlando con Raffaella Ganzetti e Laura Gallazzi è emerso come sia importante creare in qualsiasi realtà un clima di benessere, di accoglienza, al fine di favorire uno scambio di esperienze che permettano una apertura verso l’ascolto e l’altro da Se’. Comprendere, chiedersi il perché di alcune reazioni sia nostre che degli altri è la base per comprendere e rendere ognuno di noi protagonista della propria vita verso un percorso che porti alla maggior consapevolezza, alla socialità uscendo dal buio della solitudine in cui molte persone si trovano a vivere. I cambiamenti avvengono se è presente una motore motivante nelle persone, l’importante che ognuno possa sentirsi non giudicato, etichettato e riaspettato nelle proprie scelte.