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Intervista a Zwedu Mogas, artista etiope.

| Mara Cozzoli |

Lo spazio di oggi è dedicato a Zwedu Mogas, giiovane artista originario dell’Etiopia che, attraverso i colori, diviene portavoce di cultura, evidenziando, in tal modo, come questo elemento sia fattore di unione tra popoli.

Innanzi tutto, presentarti ai nostri lettori

Sono nato ad Addis Abeba, capitale dell’Etiopia e cresciuto nel villaggio vicino al mercato, in una piccola casa con i miei fratelli. All’età giusta ho intrepreso il mio percorso di studi fino a completare la mia istruzione primaria e secondaria presso la nostra scuola del governo locale.

Quand’e scattata quella scintilla che ti ha fatto promettere a te stesso: diventerò artista.

Quando ero in 10a elementare, in Etiopia la scuola chiuse per l’estate, allora andai nel sud del Paese in cerca di lavoro e giunsi così ad Awassa: qui incontrai un artista, andai in galleria d’arte e lo vidi creare.
Un giorno, mentre stavo guardando come funzionava la pittura, in un modo diverso, realizzai la mia prima opera.
Quel giorno arrivò il lampo ei due anni dopo iniziai a frequentare il liceo artistico.

Sei etiope. Quale differenza hai riscontrato nella concezione dell’arte tra italia ed Etiopia ?

L’Etiopia è un paese con molta storia dell’arte. Se osserviate le opere d’arte tradizionali delle chiese inel 17° secolo si può notare che sono realizzate con coloranti termici e sono double face(2D)
Allo stesso tempo, ha esplorato le opere l’taliane del XVll secoloSono tridimensionali(3D) e ben proporzionate.
Le differenze concettuali stanno nella dimensione della rete (2D) 0 (3D), variano, ioltre nell’uso del colore e nella presentazione.

Pensando all’arte in generalle, penso a un percorso di crescita, non solo professionale, ma anche personale, cioè di crescita interiore. Hai voglia di raccontarti sotto questi aspetti?

Crescere è una delle cose più importanti per diventare artista professionista: studiare i diversi Paesi, la loro storia e la loro cultura.
Fondamentale è leggere le biografie di chi ha fatto la storia dell’arte e studiare i loro lavori. visitare i luoghi che custodiscono le loro opere.
Questa è un ottima strada da seguire.

Come si è evoluto Zwedu?

Vorrei descrivere brevemente la mia
esperienza: Ho studiato la storia,la culture e l’arte del popolo etiope. Inoltre, per studiarne storia, arte e cultura, ho viaggiato in Kenya.
Questo tour mi ha permesso di cambiare, finora, però, non ho avuto l’opportunità di visitare l’Italia con i suoi artisti che ammiro, molto.


Quali sono i criteri con la quale scegli i soggetti delle tue opere ?

In una calda combinazione di colori, nella posizione dei palloncini a colori, nella loro forma e forma cosi come nella loro linea
Questi sono solo alcuni dei motive per cui il mio lavoro viene valutato. Porto anche l’antica forma d’arte tradizionale etiope nell’arte moderna: quest’ultima à amata sia dagli etiopi che dagli stranieri che conoscono l’Etiopia perche`in essa si vede e si trova la storia etiope e la cultura popolare.



So che ti mantieni vedendo le tue opere. Quali difficolta incontri ?

Non posso incontrare persone che apprezzano e acquistano opere d’arte, in più mancano spazi espositivi per esporre.
Inoltre, non ho una casa grande o una galleria adatta per realizzare dal punto di vista materiale.Ulteriore problema è trovare materiali utilizzabili.

Infine, ti chiedo: come vive un artista ? Spiegaci i pro e i contro di questa tua
scelta di dedicarti completante all’arte.

Un artista vive con cura, tranqullità e serenità, passeggiando per gli spazi verdi, ascoltare musica, leggendo libri e conversando con persone diverse
L’artista vive una vita semplice e pacifica. Personalmente ho scelto di dedicarmi all’arte perché è una professione che mi permette di esprimere i miei pensieri, desideri, aspirazioni o obiezioni.
Posso guarare le cose in profondità, grazie al mio lavoro ho una mente ampia.
Sai, l’artista vive in uno stato di solitudine ed anche incline a rabbia e frustrazione. Essere un artista non è certo un affare redditizio.

Mara Cozzoli

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