LA CHIAMATA – DORIS LISA CONFORTIN
La visione è la capacità di vedere l’invisibile. Se si riesce a vedere l’invisibile, è possibile ottenere l’impossibile.
Shiv Khera
Sulla densa fuggevolezza del pigmento oleoso, scivola un tempo divinatorio: gli istanti si amplificano, scorrendo, gli uni sugli altri, e, confondendosi, celebrano uno spazio immaginario reale.
Doris Lisa Confortin ferma una visione sulla tela: un accadimento, da una immemore memoria futura, la carezza, come nottivago pensiero, e la ridesta, in esso, come beata venere.
Una sassosa soglia la celebra e scandisce, invero, la fine di un sofisma, in cui mura e persone si confondono tra cavillosi intrecci esistenziali, mentre una oltremodo luminosa e assurda alba la attende.
Quel nitore bacia la nuda pelle e una seduta ne accoglie la nivea postura: lì, consapevole, gode dell’appartenenza a quell’infinito scorcio di assurdo.
La strada è libera e abbracciata da un manto erboso, la cui perfezione attinge a quanto di più vero accade nel mutare naturale, e degli eventi e dell’essere umano, nel preciso istante in cui ci si ricongiunge con la propria essenza.
L’autrice abbandona il bailamme preesistente e racconta, alfine, l’essenziale compostezza della perfezione: poche linee realizzano la sinossi di diastemi indispensabili, nella liturgia battesimale di una rinascita.
Le setole del pennello annichilano la viscosità di tela e colore, regalando una sublime campitura, così come la mano frantuma ogni possibile ostacolo.
Il pentagramma tonale è costituito da poche note cromatiche, che allignano le proprie radici nell’intenso eco del cosmo, per diventare, poi, l’immagine speculare di ordine interiore.
Così l’orizzonte cessa di essere una linea di confine e definisce illimitate possibilità.
Doris Lisa Confortin mi ha confidato di essersi chiesta il perché gli individui, il cui vocío percepiva, invero, alle spalle, tra frenetici e assenti passi e lo stridore muto del cemento, non prendessero in considerazione quell’Eden, aperto a tutti…
Quella chiamata è, infine, rivolta esclusivamente ad un orecchio pronto ad ascoltare l’eloquio di una genesi alternativa.
“Il visionario costruisce ciò che i sognatori immaginano.”
Non resta, ora, che alzarsi e raccogliere il concretamento di quella realistica divinazione.
https://dlisaconfortinarte.wixsite.com/artedoris
Scent Of Art, spazio di divulgzione artistica a cura di Maria Marchese.