Eidos, la nuova personale di Andrea Grieco; colloquio con l’artista.
Come il Demiurgo in quanto essere divino che assume la funzione di artefice e plasmatore dell’informe caos, allo stesso modo l’artista diviene edificatore del proprio universo interiore, fatto di luci e ombre che, a lungo andare, per mezzo della conflittualità generata dai duplici elementi razionale\ irrazionale, acquista una propria esistenza, trasferendo l’invisibile in immagine, innescando così quel fecondo filo rosso che lega arte e psiche.
Dialogo, oggi, con Andrea Grieco, la cui ultima personale, Eidos, inaugurerà giovedì 29 dicembre 2022 presso Presso Spazi Espositivi “La Mercanteria”, di Ostuni e chiuderà i battenti domenica 15 gennaio 2023.
Eidos, stando alla filosofia classica, riconduce a due concetti,“essenza” e “forma”.
Quale percorso ha seguito la tua ricerca prima di rendersi viva ai nostri occhi?
Non è facile a dirsi, innanzitutto perché quando mi siedo al tavolo di lavoro, devo dire con sempre maggiore e ossimorica gioia e apprensione assieme, non so mai esattamente cosa accadrà e continuo a sentirmi più il veicolo che non l’artefice delle opere che prendono infine forma. Però è vero che io stesso, come hai sottolineato, ravvedo un cambiamento in ciò che ho realizzato nell’ultimo periodo, ma sempre e solo successivamente e in maniera né conscia né programmatica.
Nell’ultimo periodo hai subito una profonda evoluzione. Da cosa trae origine questo tuo percorso di crescita?
Appunto, non saprei esattamente definire questa scepsi. Avviene, chissà se fortunatamente o meno, senza che ne sia davvero consapevole. E poi sono l’esistenza stessa e le esperienze che facciamo che ci plasmano continuamente, condizionando tutto il nostro operato, che nel mio caso evidentemente si riflette anche nei miei artwork.
Nel corso del discorso tenuto in occasione del conferimento del Premio Nobel alla Letteratura, Wislawa Szymborska, pronunciò le seguenti parole: Qualunque cosa sia l’ispirazione, nasce da un continuo “Non so”. La domanda che ti pongo è quale elemento, non del tutto chiaro, ti accompagna nel processo creativo?
Qualunque esso sia preferisco che resti, soprattutto a me stesso, un quesito irrisolto
Anima e mano dell’artista, confluendo tra loro, dirigono l’evoluzione dall’impercettibile al manifesto, rendendo l’opera comprensibile al fruitore. Come avviene questo meccanismo?
Ti ostini a cercarvi un senso. E capisco anche questa attitudine, naturalmente umana, ma non mi appartiene. Io sono sempre più convinto che non bisogna chiedersi motivi, ragioni, meccanismi di funzionamento o altro per cercare di far quadrare tutte le cose. Non farmi aggiungere altro quindi in tale senso.
In Eidos vi è la commistione di differenti settori culturali: drammaturgia, mitologia, storia dell’arte e psicologia, sottolineando, inoltre, il filo rosso che li lega.
Quant’è stata fondamentale questa scelta in funzione dell’esito finale del tuo lavoro.
Tutto ciò che tu vi ravvedi accade gioco forza proprio per quanto già detto: se le esperienze che facciamo, tra queste vanno aggiunte le nostre passioni, in qualche maniera contribuiscono a darci un “carattere”, nel mio caso, che ho studiato e spesso praticato tutti questi ambiti, mi sembra logico che finiscano per affiorare nelle opere che realizzo. Ma, ripeto, senza deliberato fine. Anche perché desidero farmi sorprendere da quel che creo. Spero accada lo stesso al fruitore.
Entriamo, allora, nel campo della mitologia e della psicologia, aspetti legati alla sfera personale e professionale: Eros e Thanatos, principi opposti ma, allo stesso tempo complementari. In che modo interagiscono nel tuo essere artista?
So che forse qualcuno storcerà il naso, ma la psicologia è un ambito verso il quale non nutro simpatia e la mitologia m’interessa nella misura in cui mi presta degli archetipi, che per tanto sono facilmente adattabili a ogni bisogno estetico. Per quanto concerne l’amore e la morte, senza andare a scomodare Freud, posso solo aggiungere che è quasi impossibile trovare due argomenti più conturbanti e fascinosi, e che spesso cerco di far convergere nei miei collage.
Infine, ti chiedo, fino a che punto l’essere visionario ha diretto la tua azione in questa tua nuova avventura?
Se per “essere visionario” intendi una mia presunta capacità immaginifica, allora penso che questa sia sempre stata molto vivida e che continua a meravigliarmi. Per altro verso non conosco, né concepisco, né posso accettare nessun altra forma di “essere” o “demiurgo” che sia.
Eidos, personale di Andrea Grieco
29 dicembre 2022 / 15 gennaio 2023
Presso Spazi Espositivi “La Mercanteria”, Corso Vittorio Emanuele 34, Ostuni (BR)
Hanno collaborato alla realizzazione dell’esposizione:
Luigi Caiazza, gallerista e antiquario
Cozzoli Mara, curatrice critica
Cristiana Buonasorte, curatrice grafica
Lele Synth, Autore score del vernissage
Olivia Bracci, supporto alla promozione