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Eidos. Andrea Grieco

| Mara Cozzoli |

Come il Demiurgo, in quanto essere divino, assume la funzione di artefice e plasmatore dell’informe caos, allo stesso modo l’artista diviene edificatore del proprio universo interiore, fatto di luci e ombre e che, a lungo andare, per mezzo della conflittualità generata dai duplici elementi razionale\ irrazionale, acquisisce una propria esistenza, trasformando l’invisibile in immagine,  innescando in tal maniera quel fecondo filo rosso che lega arte e psiche.
“Eidos”, idea che, secondo Platone è l’“Essenza” e la “forma”, in senso aristotelico, unificandosi tra loro giungono a (di)spiegare l’evolversi della nuova esposizione personale di Andrea Grieco.

Come egli chiarisce: “La trasformazione e il cambiamento sono processi inconsci, ingovernabili; io stesso  percepisco solo dopo tempo gli esiti raggiunti osservando le mie opere e ho la percezione di essere nient’altro che un veicolo e ne posso solo avvertire il moto magmatico che, così come scorre in petto, si riversa sui lacerti cartacei che utilizzo”.

Un’opera, Armours, esemplifica il pensiero dell’artista. Tutto ruota intorno a una figura femminile che, posta di profilo, con occhi delicatamente socchiusi, indossa un lucente e delicato elmo. Uno stile  generato dalla commistione di differenti periodi appartenenti alla storia dell’arte, dall’Ellenismo al Secessionismo, per passare al  Suprematismo slavo fino a  toccare la cyber culture; epoche e stili, sebbene,  distanti tra loro, sono in grado di porre  in evidenza l’infinito mutare della condizione umana, equiparabile al passaggio tra la lacerazione di un fragile IO, causa di crisi esistenziali e un ritrovato, seppur sempre soggetto ad attacchi esterni, equilibrio.

Armours

In Lilianpredomina il bianco e nero, un sofisticato e visionario manufatto posto sul capo della protagonista ne ricopre interamente gli occhi, i quali vengono così costretti a introflettere la loro funzione conoscitiva. Nel complesso, tutto riconduce alla forza dell’universo che, costantemente, opprime l’individuo,  il quale tenta, come unica forma di ribellione possibile, un lungo e articolato percorso il cui punto d’arrivo è  costituito dalla presa di coscienza che, forse, unica e plausibile, assurge a risorsa insita nell’essere umano.

Lilian

Dal noto quesito amleticoTo be or not to be, ancora una volta centrale è l’essere femmineo che, raffinato, indossa una maschera dietro la quale si cela un emergente contrasto, scatenato da un dubbio non urlato, bensì esibito con fierezza, finezza e in modalità silente.

To be or not to be

Osservando e, conseguentemente, entrando nel recondito lavoro di Andrea Grieco, si viene condotti  all’uniformità che congiunge diversificati settori culturali; mitologia, drammaturgia, storia dell’arte e spazi onirici originano un ossimorica manifestazione dell’impercettibile, in cui il fruitore è, a suo malgrado, coinvolto in un processo d’immedesimazione.

Eidos,  personale di Andrea Grieco
29 dicembre 2022 / 15 gennaio 2023
Presso Spazi Espositivi “La Mercanteria”, Corso Vittorio Emanuele 34,  Ostuni (BR)

Hanno collaborato alla realizzazione dell’esposizione:

Luigi Caiazza, gallerista e antiquario

Cozzoli Mara, curatrice critica

Cristiana Buonasorte, curatrice grafica

Lele Synth, Autore score del vernissage

Olivia Bracci, supporto alla promozione












Mara Cozzoli

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