Kingdom of Heaven. Mario Vespasiani
“L’arte ci suscita una spinta emotiva generosa a tirare fuori il meglio di noi stessi, la nostra versione migliore. Viste dall’occhio dell’arte le paure di non essere all’altezza svaniscono , perché si sentono partecipi di una forza che non è nostra eppure sentiamo di averla. “.
Mario Vespasiani, A Gentlemen in the word of art
Un guizzo di profonda e vivida spiritualità invade il turbine di tensione animica che, spesso, comprime l’individuo.
In “Kingdom of Heaven“, Mario Vespasiani evidenzia la salvifica forza che, sebbene inconsapevole, guida l’essere umano: una sorta di fulminea e improvvisa energia che smuove la psichica interruzione.
Un brivido di colori diviene icona di un inatteso itinerario: l’inaffrontabile pensiero che, abbandonandosi a se stesso, sorvola ogni processo di rimozione per tradursi in funzionale richiesta di aiuto.
Posta nella parte alta del dipinto è situata la divina facoltà cognitiva che, nelle emblematiche vesti di un’aquila, cosparge l’intima conflittualità di dubbi circa la sua essenza e, discendendo lentamente al fianco dell’uomo assume una forma angelica, metamorfosi quest’ultima che simboleggia il sentiero verso la quiete.