Mario Vespasiani esempio di nobiltà d’animo e di grande arte.
L’artista ha consegnato il suo libro ai bambini del reparto di Pediatria dell’Ospedale.
Nel giorno del sabato di Pasqua l’artista Mario Vespasiani ha voluto compiere uno dei gesti più alti e nobili, recandosi nel reparto pediatrico dell’Ospedale Civile Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, per donare la sua nuovissima pubblicazione. L’opera non ancora presentata e diffusa sui media, si sviluppa in un libro concepito appositamente per i neonati, fatto di immagini ad altro contrasto per aiutare i più piccoli ad esercitare la vista, grazie a delle immagini che ha concepito nei mesi scorsi, date da forme minimali dai confini netti e puliti. Grazie alla sensibilità del direttore di pediatria dott. Ermanno Ruffini, l’artista è stato accolto calorosamente dal personale medico ed il fatto di aver voluto consegnare il libro il Sabato Santo ha aggiunto ancor più valore al gesto, non solo per la rilevanza simbolica che determina la Pasqua nella vita dei credenti, quanto per aver ribadito con l’esempio, che non ci può essere una vera resurrezione se non attraverso l’amore, il dono gratuito del proprio talento e dunque di una vita spesa per il bene.
Non a caso il curatore d’arte Alessio Musella, nel suo saggio introduttivo al catalogo definisce Mario Vespasiani “La grande Anima” per tutto quello che l’artista ha saputo dimostrare con la sua ricerca, ma anche per essersi sempre dedicato a progetti particolarmente complessi che non perdono di mira l’aspetto sociale e solidale dell’impegno artistico. Vespasiani è partito dall’idea che la creazione genera e a sua volta è generata dall’amore, una forza che si autoalimenta proprio rimettendola in circolo e questa volta la si trova dentro immagini dai contrasti estremi, dipinte con a fianco la sua bimba Venise Maria sette mesi, per invitare ciascun bambino, ma anche i genitori, a guardare con attenzione il mondo, con stupore ma anche con ammirazione, tutta la bellezza e la complessità di cui ognuno è testimone.
Il libro si intitola BUENA VI(s)TA, come ad essere di buon auspicio per vedere lo splendore che ci avvolge e a farlo con gioia. Vespasiani, seguendo le intuizioni di Maria Montessori ha ideato queste opere personalissime, col solo ausilio di due pennelli e di due album di fogli, neri e bianchi. Partendo da forme semplici, fatte di motivi geometrici e di volti abbozzati, fino ad arrivare a quelle più criptiche, ha riportato la sintesi delle storielle raccontate e dei dettagli scoperti assieme alla sua bimba. Buena Vita oppure Buena Vista, si rivolge alla nostra capacità di guardare oltre noi stessi, di tendere la mano in avanti – la stessa mano che sorregge e accarezza – in un atto di creazione, incoraggiamento e benedizione.
Come spiega Mario Vespasiani: “in ogni mia mostra, in ogni catalogo il titolo ha sempre rivestito un ruolo significativo, guida la comprensione e lo sviluppo del tema, conduce lungo il cammino che porta al disvelamento dell’argomento trattato. Che sia un nome reale o immaginario, in italiano o in altre lingue, fatto di un gioco di parole o di particolari intrecci, cerco di elaborarlo in modo che sia enigmatico quanto essenziale, acuto ma anche semplice. BUENA VI(s)TA non fa eccezione, unisce la sonorità allegra spagnola a quella italiana che mette una S tra parentesi, indicando una fusione tra VITA e VISTA come se la nostra esistenza fosse riassunta nella percezione data dallo sguardo. Questa pubblicazione si rivolge prima di tutto ai nuovi nati, a chi si affaccia sul mondo da un altrove di cui non sappiamo nulla, se non come regno in cui si radica la fede di chi immagina tutti noi nella mente e nel cuore del Creatore, che ci chiede di compiere questo cammino nella rettitudine ma anche nella meraviglia per esserci, senza lasciarci confondere dalle ombre e per fare ciò è fondamentale imparare a vedere in profondità, a vedere oltre”.
Dato il vivo interesse che ha suscitato la pubblicazione, l’artista si è detto disponibile a donare alcune copie alle strutture sanitarie che ne faranno richiesta.