Michelangelo Buonarroti e il nudo nell’arte.
“Sacrilegio, scandalo!” tuona l’ignoranza, paragonando la nudità artistica a pornografia.
Sotto accusa, nuovamente, il David di Michelangelo.
Una scultura, un artista e un eroe biblico in grado, ancor oggi, di sfidare menti turbate e perverse che vedono sporco dove, invece, è presente purezza.
Ai nostri occhi si mostra un nudo , per altro, ben narrato anche nell’Antico Testamento: Poi Seve rivestì Davide della sua armatura, gli mise un capo un elmo di bronzo e gli fece indossare la corazza. Davide quindi cinse la spada di Saul sopra l’armatura e cercò di camminare, perché non vi era abituato. Ma Davide disse a Saul: “Io non posso camminare con quest’armatura perché non ci sono abituato”. Così Davide se la tolse di dosso- I Samuele 17; 38-39.
È giunto, dunque, il momento nel quale cultura e raziocinio prendano posizione.
L’opera progettata e realizzata da Michelangelo ha un aspetto classico non solo nella concezione del personaggio, ma anche nella rappresentazione e nelle forme e una tecnica che riconduce a eleganza ed armonia compositive.
David, fiero paladino che somiglia a un Dio Greco e ritto su se stesso è in procinto di porre a compimento quel gesto dal quale deriverà, in seguito, la caduta del gigante Golia, nonché il lancio di quella pietra che ne decreterà la morte.
Arti incurvati che si alternano alla situazione opposta, ovvero al rilassamento.
Sul volto, si osserva un’espressione intensa e la concentrazione che da quest’ultimo emana, non può non essere notata dal fruitore.
L’autore stesso ci accompagna a darne un importante lettura: ragione ed intelligenza prevalgono sulla forza bruta e devastante di colui che vuole imporsi.
Come un vero artista è in grado di fare, Michelangelo ha saputo osservare la realtà nei duplici aspetti fisico ed emotivo/psicologica, le cui tensioni ha saputo riprodurre.