Mestre: una strage di giovani.
Lo scorso martedì 2 ottobre, attorno alle 19.40 a Mestre, un bus è precipitato dal cavalcavia schiantandosi dopo aver divelto il guardarail.
Le vittime della strage, tutte di diversa nazionalità, sono ventuno: nove cittadini ucraini, quattro rumeni, tre tedeschi, due portoghesi, un croato, un sudafricano e il quarantenne autista del bus e quindici feriti.
Non sono ancora chiare le cause dell’incidente.
Inizialmente si pensava ad una manovra azzardata dell’autista o ad un malore dello stesso che gli ha impedito di controllare il mezzo.
Una prima autopsia sul corpo di Alberto Rizzotto (alla guida del mezzo) sembra escludere tale ipotesi, importante accertamento sarà eseguito ad inizio della prossima settimana, quando avrà luogo un analisi più approfondita sul cuore dell’uomo.
Il giorno successivo all’accaduto la procura di Venezia ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio stradale colposo plurimo.
Al momento la situazione ha subito un evoluzione con l’iscrizione di tre iscritti nel registro degli indagati: l’ amministratore delegato della società ‘La Linea’, proprietaria del bus, e di due funzionari del Comune di Venezia, il dirigente del settore viabilità e mobilità per la terraferma e quello del settore manutenzione viabilità stradale.
Nei loro confronti il pm Laura Cameli ipotizza i reati di omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose. Come viene spiegato: “L’iscrizione sul registro degli indagati è un atto dovuto per permettere loro di partecipare alla consulenza tecnica e dunque di difendersi, non un’anticipazione di responsabilità, in questa fase tutta ancora da accertare”.
La zona di caduta del bus è, ad ora, posta sotto sequestro.
Il guardarail, sicuramente, vecchio non è riuscito ad evitare la fermata del pullman. Dalle immagini presenti in autostrada si vede il bus coinvolto nella tragedia affiancarne un altro presumibilmente fermo al semaforo che a sinistra immette verso Marghera.
Un attimo dopo si nota il mezzo piegarsi e cadere non si vedono altri mezzi coinvolti.
La dinamica vede il bus scivolare lungo il guardail per circa 50 metri e poi precipitare al suolo. L’autista dell’altro pullman è stato il primo a cercare di prestare i soccorsi. Si esclude che il pullman coinvolto nella strage andasse veloce. L’età media delle vittime è bassissima.
Deceduti in questa tragedia un bambino di circa un anno e mezzo, una dodicenne, due ragazzi di ventotto anni e uno di trenta.