Domani 6 maggio sciopero dei giornalisti Rai.
Proclamato per domani 6 maggio lo sciopero di 24 ore dei giornalisti Rai.
A seguire punto per punto le motivazioni di Usigrai argomentazioni, peraltro, esenti da possibili letture in chiave politica.
1) Premio di risultato
“Innanzi tutto, il premio di risultato. Come più volte comunicato l’accordo è stato disdettato unilateralmente dall’Azienda tramite raccomandata, pochi giorni dopo che il sindacato aveva incontrato Amministratore Delegato e Direttore Generale, che in quell’occasione si erano guardati bene dal comunicare quanto era stato già stato evidentemente deciso.
L’Usigrai si era già resa disponibile in passato a rivedere i criteri di assegnazione del pdr, soprattutto la parte che prevede l’erogazione anche in presenza di bilanci in rosso.
Nonostante dunque l’irrituale e oseremmo dire ostile atteggiamento aziendale, ci siamo comunque seduti al tavolo per cercare una soluzione compatibile con le esigenze aziendali e, allo stesso tempo, di salvaguardia delle nostre retribuzioni.
L’azienda vuole allineare il nostro pdr a quello delle altre categorie. Lo troviamo di buon senso, peccato però che le altre categorie hanno una parte fissa di premio di produzione che l’azienda rifiuta di riconoscerci. Inoltre, vuole subordinare l’erogazione ai risultati di ascolto generali della Rai e non più a quelli delle maggiori edizioni dei telegiornali, come da precedente accordo. Di fatto facendo pagare con un taglio alle retribuzioni dei giornalisti gli sprechi e le eventuali scelte editoriali sbagliate dei vertici, che non sono chiamati invece a risponderne”.
2) Accorpamento delle testate
“E poi c’è il tema degli accorpamenti di testate calati dall’alto dall’azienda, in assenza di un progetto complessivo sull’informazione.
È il motivo per cui le colleghe e i colleghi della Radio hanno già scioperato per 2 giornate contro la volontà aziendale di scorporare due settori fondamentali come lo sport e l’informazione parlamentare”.
3) Mancata selezione pubblica e blocco dei trasferimenti
“Nel corso di questi mesi abbiamo inoltre registrato una totale indisponibilità da parte dell’azienda a prevedere una nuova selezione pubblica. Le conseguenze le stiamo già subendo. Un progressivo impoverimento delle redazioni, con aumento dei carichi di lavoro e blocco dei trasferimenti per le colleghe e i colleghi della Tgr “.
4) Stabilizzazione precari. Costante ricorso a prime utilizzazioni
“Si preferisce la pratica delle prime utilizzazioni, la chiamata diretta di partite Iva, che una stabilizzazione delle situazioni di precariato e una chiusura definitiva delle scelte ad personam, in favore di criteri di scelta chiari e trasparenti”.
5) Piano Industriale carente
“Nel Piano Industriale, inoltre, mancano i riferimenti al settore giornalistico, mancano i progetti, mancano le risorse. Risorse che diminuiscono progressivamente impoverendo il nostro prodotto”.
6) Autonomia e indipendenza del Servizio Pubblico
“C’è poi un tema generale di compressione degli spazi per un’informazione libera e indipendente, come dimostra la vicenda Scurati e la preoccupazione per scelte aziendali che stanno indebolendo la Rai”.