Emozioni e loro dinamiche.
Spesso ingestibili, le emozioni rappresentano un aspetto fondamentale della vita di ogni individuo, tecnicamente costituiscono un “processo interiore suscitato da un evento-stimolo rilevante per gli interessi dell’individuo.
Detto in altri termini, queste ultime non sono altro che una sorta di reazione dell’organismo a percezioni soggettive.
Le spinte che suscitano tale processo interiore possono essere interne o esterne, naturali o apprese.
Leteorie relative alle risposte psicofisiologiche delle emozioni sono svariate.
Secondo Cannon- Bard lo stimolo viene elaborato da parti specifiche del cervello come l’amigdala e l’informazione così ottenuta causa una prima reazione la quale, a sua volta, genera la messa in allerta dell’organismo.
In questa fase l’emozione diviene causa di cambiamenti fisici che possono essere l’aumento della sudorazione, dei battiti cardiaci o il rilassamento della tensione muscolare nel caso di emozione positiva.
È possibile, dunque, affermare che le emozioni inizialmente sono inconsce perché tutto ha luogo in modo automatico e, a seguito di questi processi fisiologi, il soggetto giunge a sentirle, a identificarle.
Una seconda teoria, soprannominata James-Lange, asserì che l’emozione sarebbe una risposta a una mutazione avvenuta nel corpo.
Paul Ekman, sostenne, invece, che la peculiarità delle emozioni è data dal loro estrinsecarsi in modo universale: esse sono cioè espresse ugualmente dall’uomo, a prescindere dal luogo o dalla cultura.
Egli studiò le espressioni facciali e notò che ognuna di esse collimava con una distinta emozione.
Ad esempio, la paura nell’uomo si manifesta con il sollevamento delle sopracciglia che si avvicinano tra loro, la bocca tende ad aprirsi e le labbra sono tese.
Se si nutre rabbia le sopracciglia si abbassano, si avvicinano, lo sguardo è fisso e le labbra appaiono serrate.
Contrariamente, la felicità si palesa attraverso il sollevamento delle guance, bocca chiusa o aperta e una piccola ruga scende dal naso agli angoli della bocca.
Il neuropsicologo Antonio Damasio distinse le emozioni in due gruppi: Primarie che sono innate e Secondarie che sono quelle elaborate dall’esperienza.
John Watson osservò che il neonato riesce a percepire le emozioni fondamentali che, peraltro, sono innate: paura, amore e ira
Watson constatò che nei successivi cinque anni il bambino manifesta altre emozioni quali gelosia o ansia e che se in questo lasso temporale il piccolo le palesa, dal sesto anno di età in poi riesce a mascherarle.
Con il tempo, raggiunto un certo grado di sviluppo, il ragazzo impara a controllarle.
Occorrerebbe, quindi, educare i bambini a riconoscere le emozioni per essere, in futuro, in grado di governarle.
Interessante è la teoria di Izard.
Stando a quest’ultimo vi è un pacchetto di emozioni innate e universali che comprenderebbero paura, gioia, ira, tristezza e disgusto; fin dalla nascita esisterebbe assonanza tra queste emozioni ed espressioni del volto.
Gli atteggiamenti che ne derivano servono al piccolo per far comprendere al genitore i suoi bisogni.
Vi sono, sempre secondo lo studioso, emozioni secondarie come vergogna, colpa e orgoglio, che si manifestano a partire dal primo anno di vita nel momento, quindi, in cui l’infante inizia ad avere coscienza di sé.
Il ricercatore Sroufe sostenne che nel neonato si può osservare uno stato di maggiore o minore eccitazione che lo conduce ad avere stati emotivi di sconforto o piacere.
Si individuerebbero così tre percorsi che condurrebbero alle emozioni: il sistema del piacere-gioia, quello della circospezione-paura e quello della frustrazione rabbia.
Stroufe enunciò, inoltre, che lo sviluppo emotivo avviene in stretta attinenza con periodi critici nel quale il soggetto salta da una fase all’altra.
La teoria componenziale di Leventhal e Schener evidenziò, inoltre, che le emozioni si sviluppano partendo da semplici forme che divengono con il tempo complesse.
Questi studiosi individuarono tre livelli di elaborazione degli eventi: Sensomotorio, Schematico e Concettuale.
Nel bambino, quando le emozioni si sviluppano, si passa da un livello all’altro e esse vanno ad arricchirsi
Fra i tre livelli si instaura, dunque, una sorta di integrazione.
Infine, per quanto concerne la classificazione delle emozioni. Robert Plutchic individuò otto emozioni basiche divise in quattro coppie: Rabbia-Paura, Tristezza-Gioia, Sorpresa-Attesa, Disgusto-Accettazione.
Per concludere va sottolineato che, sebbene i termini emozione e sentimento vengano utilizzati come sinonimi, sono elementi distinti.
Quando parliamo di sentimento facciamo riferimento a una condizione cognitivo-affettiva che dura più a lungo delle emozioni.
Nello specifico, partendo dalle origini, mentre le emozioni derivano da una risposta immediata a uno stimolo, i sentimenti si sviluppano attraverso l’elaborazione cognitiva delle emozioni.