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Intime narrazioni, l’universo femminile nell’arte di Ada Nori

| Mara Cozzoli |

Fondendo figurativo e astratto in un unicum, l’arte di Ada Nori esplora la psiche femminile nella sua affascinante complessità, contraddizione e consapevolezza, contestualizzandola in funzione di una realtà materiale che, soffocante, si ripercuote sul sensibile.
Evidente è la transizione dalla singolarità della raffigurazione a gruppi di corpi (contraddistinti dalla compattezza della composizione) indicativo di similitudine e sinergia , a cui, spesso, viene trasmesso il senso di movimento per evidenziarne il divenire, il trascorso che, unito alla presa di coscienza rispetto al presente, volge il suo sguardo al futuro.

Tymodés, acrilico su tela 70×90

L’autrice affonda la sua indagine-analisi nel concetto di condizione esistenziale, individuale e collettiva, dove ogni protagonista viene rapportata alla propria solitudine e a quella con l’Altro, sovente venerato e dal quale dipende affettivamente, alle sue debolezze, tormenti e punti di forza,  per certi aspetti oscure, perse in un frullatore emotivo ancora da scoprire, interrotte e, infine, ricucite.
Consumate dal loro stesso vivere,  inizialmente sconfitte, per poi uscirne vincenti, urlano al creato la precarietà del genere umano.

Dance, olio su tela 70×100

Esprimendosi in tutta la loro drammaticità, le donne di Ada Nori assumono, dunque, significati profondi e spingendosi oltre l’inspiegabile, giungono alla comprensione di se stesse creandosi, in tal modo,  una propria identità.
Storie di un comune sentire si incrociano, si rispecchiano l’una nell’altra, fantasmi di un’esistenza fragile e disperata trasmutano questo stato in rivalsa.
La coesistenza di energia fisica e mentale diventa ricerca e conquista di immagini caratterizzate da figure, linee, segmenti, matericità, lento dissolvimento e diafanità.
Essenziale ai fini della resa artistica è il colore che, esteso uniformemente e in modo equilibrato sulla tela, nei suoi repentini passaggi da bianco, azzurro, grigio e ocra, passando attraverso punte di luce e vivaci intervalli cromatici tra i quali il rosso, segnano il muoversi dell’inconscio verso il conscio quindi, il difficile scardinare e districarsi nell’intimità di meccanismi psicologici.

Segmenti, acrilico su tela 100×70

Mancanza di energia, ambiguità, riflessione, fierezza, autostima e, infine, nuovo inizio.
Prigioniere di un universo instabile che, inconsapevolmente, hanno contribuito a creare ma, al contempo, in grado di dissociarsene.
Aggrappate alla realtà la penetrano per poi frantumarla e ricomporla.
L’atto creativo prende così forma, concretizzandosi attraverso l’intersezione di sensazioni e intuito per qualificarsi, ancora una volta, strumento di intrinseca conoscenza.

Via dal caos, acrilico su tela 70×90

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acrilico su tela
70×90

Mara Cozzoli

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