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Vincent Van Gogh e “Ramo di mandorlo fiorito”: un inno alla vita

| Mara Cozzoli |

Era il gennaio 1890 quando Van Gogh, nel corso del suo soggiorno all’ospedale psichiatrico di Saint-Rémy, tormentato dai suoi fantasmi interiori, ricevette l’annuncio della nascita del nipotino Vincent Willeim.
In perenne stato d’inquietudine, la venuta al mondo di una nuova vita infuse all’uomo un’improvvisa vitalità artistica.
Vincent iniziò così a dipingere un quadro da regalare al nipote.
“Ramo di mandorlo fiorito” che fu realizzato dal suo autore in pieno stato di grazia, non costituì uno slancio di ottimismo, bensì un dono al fratello e al piccolo, un segno di riconoscimento funzionale alle emozioni alimentate in lui.
Scrisse Van Gogh “Ho iniziato subito una tela per il figlio di Theo, da appendere nella loro camera da letto, una tela azzurro cielo, sulla quale stagliano grandi fiori di mandorlo bianchi. Il ramo di mandorlo è, forse, il dipinto migliore che ho fatto, quello a cui ho lavorato con più pazienza e con più calma”.
Analizzando attentamente  l’opera, è possibile osservare un elemento d’antitesi rispetto alla produzione precedente: I colori tenui, ma non per questo poco vivaci, rendono l’idea di calma e pace in opposizione ai contrasti netti e aspri del Post impressionismo.
I petali bianchi che spiccano sullo sfondo di un cielo azzurro e saturo, particolarmente curati e tradotti con pennellate spesse, sottolineano la rinuncia di Van Gogh alla tensione che, fino a quel momento,  ne caratterizzò il lavoro.
Taglio fotografico, contorni neri e marcati dei rami, assenza della prospettiva, uso di colori notevolmente radiosi denotano il condizionamento derivante delle stampe giapponesi Ukiyo-e.
“Ramo di mandorlo fiorito” è un dipinto carico di simbolismo, un simbolismo che si evince dalla scelta del soggetto.
I fiori del mandorlo rappresentano, difatti, l’arrivo della primavera, allegoria di rinascita e nuove prospettive.
Solidi rami, delicate foglioline bianche campeggianti su un fondale azzurro e sfumature turchesi, riempiendo gli occhi, contengono il potere di trasmettere dolcezza e speranza.
Un quadro, dunque, celebrativo dell’amore in ogni sua differente sfumatura, dell’apertura al mondo e, al contempo, un augurio per un futuro felice.

Ramo di mandorlo fiorito
Olio su tela
73,5×92cm
1890
Ubicazione : Vincent Van Gogh Museum, Amsterdam

Mara Cozzoli

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