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Scudo. Anna Celani

| Mara Cozzoli |

In “Scudo” di Anna Celani la figura umana e la posizione che la vede immortalata assumono il valore di strumento di comunicazione.
La tensione di un corpo nudo ripiegato su se stesso, la cromia ambrata della cute sulla quale traspaiono sfumati neri allegoria di lividi, la densità psicologica di una postura in cui la muscolatura del soggetto è visibilmente contratta, divengono essenza e specchio della fragilità umana che, tuonante di paura, è alla costante ricerca di un rifugio, fonte primaria di protezione rispetto a un passato mai elaborato del tutto, macigni sull’anima pronti a condizionarne la quotidianità.
Un’opera densa di connotazioni psicologiche dove a prevalere è l’inconscio, dimensione psichica in cui pensieri, istinti ed emozioni mettono in atto meccanismi di difesa funzionali alla realtà contingente.
Intenso e immediato, lo scatto fotografico dell’autrice entra nella conflittualità di chi ancora lotta contro i proprio demoni interiori.
Il volto semi nascosto della donna racconta un dolore ingestibile,  pronto ad esplodere e, di rilievo, seppur appena visibili,  sono le candide ali poste sulla schiena di quest’ultima, simbolo univoco della volontà di riscatto.
La dicotomia rosso e nero riflette lo scontro passione/amore/ vissuto, nel quale l’ultimo impedisce l’emergere dei primi.

Dettagli tecnici
Fotografia pittorica
Stampabile in qualunque formato su carta fine art e tela.

Shield By Anna Celani

In Anna Celani’s ‘Shield’, the human figure and the position in which it is immortalised take on the function of a means of communication.
The tension of a naked body folded in on itself, the amber colour of the skin through which shaded black allegories of bruises shine, the psychological density of a posture in which the subject’s muscles are visibly contracted, become the essence and mirror of human fragility, thundering with fear, in constant search of a refuge, a primary source of protection from a past never fully processed, boulders on the soul ready to condition everyday life.
It is a work dense with psychological connotations, where the unconscious prevails, a psychic dimension in which thoughts, instincts and emotions set up defence mechanisms that function in a contingent reality.
Intense and immediate, the photographer’s shot enters into the conflictuality of those who still struggle with their inner demons.
The woman’s half-hidden face tells of an uncontrollable pain ready to explode, and the white wings on her back are prominent, if barely visible, an unmistakable symbol of the desire for redemption.
The dichotomy of red and black reflects the clash of passion/love/experience in which the latter prevents the emergence of the former.

Technical details
Printable in any format on fine art paper and canvas.

Mara Cozzoli

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