I PENSIERI DI MERIDA
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ToggleCI GUARDIAMO ALLO SPECCHIO – Riflessioni di donna
Passa il tempo e gli anni vanno avanti inesorabilmente … qualche candelina in più sulla torta e ci troviamo a spegnere tante candeline che non avremmo mai pensato di spegnere un tempo, all’alba della nostra vita.
Ci guardiamo allo specchio e vediamo un noi che a volte non ci appartiene più … o semplicemente non ci riconosciamo.
Molte volte questo può mandarci in crisi, crisi dei quarant’anni dicono o di mezza età.
Chi condivide la vita con un compagno o compagna, qualche volta devia su conoscenze esterne alla coppia per sentirsi vivo … per avere nuovi stimoli.
Per alcuni il peso degli anni ha anche fatto di mettere su peso in chili, peso su peso … ed allora occhio alla bilancia !!
Ci pesiamo … ci pensiamo … riflettiamo che forse un aiuto di un dietologo non guasta per recuperare un fisico con qualche chilo in più.
Ma se avessimo pensato che una corretta alimentazione fatta a tempo debito ci avrebbe portato ad avere un fisico a prova di bilancia ed a prova di costume, forse avremmo fatto molta più attenzione a quanto ingerivamo senza alcun senso critico …
Avremmo anche fatto attenzione alla nostra vita, ai nostri ritmi, alle relazioni sociali … a chi con noi condivide o condivideva le nostre giornate, per poter avere una vita serena e non dover affrontare, in molti casi purtroppo ormai all’ordine del giorno, separazioni che irrimediabilmente lasciano un segno profondo anche nelle coppie in cui sembra che la distanza sia una conseguenza inevitabile.
LE CURE PER CHI AMIAMO
L’amore non ha confini. La condivisione della vita ci porta ad accudire chi è vicino a noi al di la’ della etnia, della razza o dello stato sociale.
A volte ci capita di prenderci cura dei nostri cari con affetto e calore quando non stanno bene. Ci preoccupiamo per loro, consultiamo magari qualche medico in più se vediamo che la loro salute tende a non migliorare. Ci occupiamo di loro in ogni modo per far si che si possano riprendere in fretta e meglio di prima.
A volte ancora ci può capitare invece di prenderci cura di un animale, qualunque esso sia, che possa essere per caso o per missione o solo perché condivide la sua vita con noi.
Ci prenderemmo cura di lui come fosse un nostro caro, o forse ancor di più se è parte integrante della nostra famiglia.
Le cure e l’amore per chi non sa difendersi è ancor maggiore, sia che sia un bimbo o un cucciolo di qualsiasi razza o con qualche anno in più … Hanno sempre bisogno della nostra presenza e del nostro affetto continuo, oltre che di cure specifiche nel caso in cui non stessero bene.
QUANDO LA NATURA SI FA SENTIRE
Idolatrare i beni materiali ci allontana dalla vera essenza della vita. Spesso è proprio la natura che ci riconduce al senso essenziale del vivere annullando tutto quello che di materiale abbiamo accumulato negli anni. Allora dobbiamo riprendere contatto con la nostra parte profonda per contrastare il senso di perdita, la paura e l’angoscia che ci invadono. Possiamo vederlo anche come opportunità, come messaggio….
Molti di noi vivono in città metropolitane dove lo stress e il correre sono all’ordine del giorno. Principalmente per lavoro siamo legati ad orari stabiliti e l’ora di punta al mattino ed alla sera è diventata parte del nostro percorso quotidiano.
Chi è più fortunato, magari con un lavoro autonomo dove può gestirsi gli orari, può organizzarsi al meglio per evitare lo stress del traffico giornaliero.
Qualcun’ altro invece può aver fatto altre scelte di vita, per una vita più sana fuori dalle città, magari in campagna o in montagna … Oppure scelte dovute al lavoro dove ha dovuto cambiare le proprie abitudini e magari trasferirsi in altri luoghi più o meno salutari.
Ognuno di noi vive nel proprio ambiente dove con il tempo si è costruito la propria vita ed i propri interessi ed è integrato in una natura più o meno prevalente.
Ma la natura, anche se non così evidente vivendo nelle città dove troviamo a volte qualche albero ai bordi delle strade … tanto cemento … si riappropria della sua identità e si fa sentire incurante di chi vive con lei condividendo le proprie giornate.
Quando la crosta terreste si riassesta provocando terremoti e maremoti facendo danni inestimabili alle cose create dall’uomo ed all’uomo stesso, che si è dimenticato di essere “ospite” della terra, allora bisognerebbe fermarsi e riflettere a quanti danni abbiamo provocato a colei che ci ha concesso di viverci, senza chiedere alcun pegno se non quello di non farle danni, cosa difficile, per l’uomo, da mantenere.