L’Aridità del nuovo Natale.
Il prossimo Natale rischia di essere vissuto in solitudine da molte persone.
Il periodo invernale e quello natalizio sono archi di tempo molto complicati. Quando inizia il mese di dicembre se non prima, riprende come ogni anno il rituale natalizio fatto di alberi addobbati, presepi, luci, regali, auguri. Ma se un tempo il Natale rappresentava per i più un periodo magico, fatto di tombolate tra parenti, messa di mezzanotte, emozioni forti, oggi, questa festività viene vissuta da tante persone con un senso di angoscia, scocciatura.
Si è perso il valore della festa in sé in quanto, purtroppo, tale giorno, viene sempre più vissuto con aridità e distacco, svuotato dal significato religioso che gli è sempre appartenuto. Non tutti gli individui si rifugiano negli affetti famigliari. Non facilita la situazione il forte numero di separazioni e divorzi che rendono i rapporti con i parenti non sempre idilliaci. Il rituale degli auguri, a volte spezzato da forzature, finisce talvolta per coinvolgere in uno scambio di doni, persone con le quali fatichiamo anche a scambiar parole, vittime di un sistema basato tanto sull’apparire piuttosto che sul sentire.
Si tratta di buonismo di immagini, di interpretazioni di ruoli e preghierine così lontani dalla quotidianità della vita reale. Questo svuotamento del significato religioso è la sempre più apparenza farcita di miele lascia un amaro senso di solitudine che coinvolge sempre più attori. I tanti anziani lasciati soli, in questo periodo soffrono ancora di più, vivendo il senso di abbandono da parte dei propri famigliari, troppo presi dalla freneticità della quotidianità per trovare il tempo di far loro visita.