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DynamicArt Museum. Intervista a Pier Giulio Lanza, fondatore.

| Mara Cozzoli |

DYNAMICART MUSEUM è un nuovo format museale, che espone artisti ed opere appartenenti ad epoche differenti, sempre provenienti da collezionisti privati.
Una location ricca di magia, nel quale passato e presente si incontrano con eleganza ed equilibrio.
Un luogo dove si incontrano antico e contemporaneo, nato con lo scopo di divulgare l’arte e il suo evolversi nel corso dei secoli.
Dialogo, oggi, con Pier Giulio Lanza, fondatore di questa “dinamica”realtà.

Presentiamo il vostro regno, soffermandoci su digital art, crypto arte e tutto ciò che ruota intorno a questo mondo.

Abbiamo organizzato una prima mostra nel 2021 presentando artisti crypto digitali. È stata un’esposizione molto antologica in quanto abbiamo voluto mostrare un’ampia panoramica sulla crypto arte.  Per la seconda mostra, abbiamo selezionato 20 artisti molto rappresentativi del movimento crypto e presentato altri interessanti fenomeni legati al mondo digitale, tra cui il metaverso e i collectables, divisi in tre aree specifiche che aiutassero i visitatori a meglio comprendere i diversi aspetti del mondo digitale.
Nella sezione dedicata alla cypto arte, abbiamo creato cabine immersive, installazioni e schermi alti 4 e lunghi 12 metri, presentazioni molto coinvolgenti che sono diventati parte del processo espressivo dell’artista.  Come nel caso della stanza immersiva interamente a specchi, ha consentito di vivere le opere intensamente.
Questa stessa mostra è stata ripetuta a Marzo 2023 in Cina in collaborazione con il CAFA Central Academy of Fine Arts ha avuto molto successo.

Per i meno esperti,  tecnicamente, cosa si intende per metaverso e cosa per crypto arte?

Il metaverso è una realtà virtuale in cui è possibile riprodurre il mondo fisico. Lo abbiamo presentato, poiché sul metaverso è possibile ricostruire interamente un Museo e la sua collezione e ovviamente andare a visitarlo semplicemente attraverso un computer o dei visori.
La crypto arte è arte digitale, che attraverso un algoritmo cyptato diventa unico e irripetibile. L’algoritmo viene registrato su una blockchain, ovvero un enorme database, che consente all’artista di trasferire la proprietà dell’opera d’arte trasferendo l’algoritmo stesso. Questo consente di certificare l’unicità dell’opera, la sua esistenza e la proprietà. Uno smart contract legata all’algoritmo, riporta la sua tracciabilità.
Questo porta l’opera digitale a non essere più un’opera generica ma un’opera riferibile a un artista che può essere venduta, viene riportata anche la data in cui è stata ceduta e in futuro verranno registrati tutti gli eventuali passaggi di proprietà.

Cabine immersive, installazioni o quant’altro possono tramutare l’arte in semplice intrattenimento?

In parte sì, l’utilizzo di elementi audio visivi rischiano di trasformare la mostra in una forma di intrattenimento molto ludico ma anche poco legato all’arte. In pratica, si predilige l’effetto divertimento fino a sé stesso piuttosto che alla comprensione delle opere d’arte e degli artisti.
Utilizzare alcuni strumenti per enfatizzare la visione dell’opera può essere corretta, a questo proposito realizzeremo una stanza immersiva di 20 metri quadrati dove il visitatore potrà visionare qualsiasi opera a sua scelta degli artisti che noi presentiamo, approfondendone la conoscenza e la comprensione.
Il percorso dei musei tradizionali può risultare meno accattivante ma sicuramente più educativo.
Occorre quindi non spostarsi troppo nell’area entertainment, usando come semplice pretesto l’arte.

Qual è il fine espositivo del vostro museo?

Portare al pubblico opere antiche e moderne provenienti da collezioni private e quindi poco accessibili.
Ci piace dare spazio ai giovani artisti e per questo motivo abbiamo affrontato arte contemporanea e arte digitale, è anche un modo per avvicinare i collezionisti più giovani.
Attraverso l’arte digitale, si avvicinano all’arte classica e moderna innescando un processo di crescita.

Affiancate, inoltre, il digitale alla fisicità. Secondo quale procedimento?

Molti artisti digitali producono anche arte fisica e da settembre dedicheremo loro uno spazio adeguato.
Naturalmente presenteremo anche artisti solo in digitale così come artisti contemporanei che producono solo arte fisica. Questo aiuta ad inserire meglio il fenomeno della crypto arte nel movimento dell’arte in generale.

Negli ultimi anni la crypto arte ha avuto un forte calo.

La crypto arte ha avuto una fortissima accelerazione dalla sua nascita dal 2021 e una forte contrazione nel 2022, passando da venti miliardi a due miliardi di fatturato.
Questo ha sicuramente causato una grande selezione ma i segnali nel 2023 sono molto positivi e si registrano crescite importanti. Inoltre, innovazioni legati all’intelligenza artificiale possono generare nuovo interesse e nuove spinte alla crescita. Nelle nostre selezioni diamo sempre spazio a nuovi Artisti da affiancare a quelli che seguiamo da tempo.


Cosa può dirmi del mercato New Yorkese?

Il mercato americano è da sempre il più importante, con oltre il 50%, e la piazza New Yorkese è sicuramente quella più interessante.
A settembre avremo un’esibizione collettiva dedicata a 4 importanti artisti new yorkesi che rappresentano un’interessante veduta sul mercato americano.

Spostiamoci un istante sul discorso Arte e intelligenza artificiale.

Affronteremo in modo più approfondito questo argomento in autunno. Mi sono confrontato con molti artisti e hanno in merito opinioni contrastanti, alcuni sono molto favorevoli altri meno. In particolare, ospiteremo Kevin Abosch, un fotografo molto famoso, un artista concettuale che utilizza l’intelligenza artificiale in modo coinvolgente ed emozionante. Le sue immagini create in AI hanno suscitato una fortissima reazione dal tutto il mondo della fotografia tradizionale in quanto sembrano reali anche se non lo sono e solo ad uno sguardo più attento si possono scorgere evidenti distorsioni della realtà ma sono opere d’arte di una forza straordinaria.

Al Dart avete anche antico e moderno.

DYANMICARTMUSEUM è nato come un museo con mostre classiche e moderne.
Presentiamo sempre una selezione di opere classiche, cercando di dare più spazio alle opere moderne che, recentemente, abbiamo notato incontrano maggiormente i gusti del pubblico.


Vive a stretto contatto con i collezionisti. Come si collabora con loro? Quali relazioni andate a instaurare?

Abbiamo una nostra comunità di collezionisti, l’arte è un piccolo mondo e spesso se si cerca un pezzo particolare la comunità cerca di trovarlo. Sicuramente l’arte antica ha una maggiore complessità ed impone ai collezionisti una costante attività rivolta a mantenere le loro opere integre e correlate di tutti i documenti necessari a certificarne l’autenticità. Le attribuzioni rappresentano infatti la parte più delicata e complicata di una opera classica.


In ultimo le chiedo: con quale criterio seleziona gli artisti che sceglie di esporre?

Cerchiamo di selezionare opere di collezioni privati, degli artisti più rilevanti e influenti dei diversi movimenti nell’arte classica e moderna.
Nell’ultima mostra, nella nostra nuova sede museale a Milano, abbiamo presentato opere di artisti come Tintoretto, Canaletto, Schifano e Guttuso.

Mara Cozzoli

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