Ansia sociale, sintomi e cura.
Tutti noi abbiamo provato situazioni di ansia legate ad accadimenti che abbiamo dovuto affrontare come esami, interventi chirurgici e tanto altro. L’ansia sociale, molto diffusa nella società contemporanea, è però una condizione diversa di disagio.
Infatti, la caratteristica principale della fobia sociale, così come viene tecnicamente chiama l’ansia sociale, è data dalla paura di sentirsi osservati, di parlare in pubblico, di scrivere, di mangiare, di telefonare etc., in presenza di altre persone, avendo costantemente paura del giudizio altrui.
L’ansia sociale si può manifestare anche con somatizzazioni del tipo: tachicardia, iperidrosi, affanno, rossore, disturbi gastrointestinali, secchezza delle fauci, spossatezza, sensazione di oppressione, fatica a parlare e mantenere stabile il tono della voce, balbuzie, nausea, mal di testa, tensione muscolare, mancanza di concentrazione e insonnia.
Come per le fobie specifiche anche l’ansia sociale sembra essere collegata ad esperienze vissute, in genere, in età infantile, che in determinate strutture di personalità hanno determinato un sentimento di umiliazione, paura ed inadeguatezza.
Studi scientifici dimostrano che la percentuale di persone che soffre di tali disturbi va dal 3% al 13% e che la maggior parte delle persone affetta da disturbo di ansia sociale riguarda la popolazione femminile.
L’ansia sociale porta a ridurre i momenti pubblici e se la persona vi è costretta vive un carico di disagio e stress emotivo molto elevato. Chi non è in grado di trovare strategie risolutive il più delle volte si rivolge a professionisti psicologi o psicoterapeuti che lavorano sul riconoscimento dei pensieri e delle emozioni alla base dell’ansia. Talvolta si rende necessario l’utilizzo di farmaci quali benzodiazepine che aiutano a ridurre l’ansia libera.
Il dato allarmante è legato al fenomeno dell’aumento del disagio sociale tra gli adolescenti, infatti da recenti studi, oltre la metà degli intervistati (57%) riferisce di provare ansia sociale in situazioni pubbliche, spesso a scuola, ed il 53% ha riportato di aver auto almeno un attacco di panico.
Questo elemento andrebbe meglio studiato ed approfondito per comprendere quali correttivi sia possibile introdurre, al fine di placare l’insorgenza di questi disturbi che sono paralizzanti per la vita di ogni individuo e soprattutto in quella di giovani, che stanno formando la propria persona per poi diventare gli adulti che dovranno condurre questa nostra società nel futuro.