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“Il governo dell’Intelligenza Artificiale. Gestione dei rischi e innovazione responsabile”. Intervista a Ruben Razzante, Docente di Diritto dell’informazione presso l’Università Cattolica di Milano.

| Mara Cozzoli |

In “Il governo dell’Intelligenza Artificiale. Gestione dei rischi e innovazione responsabile“ edito Cacucci Editore, Ruben Razzante, Docente di diritto dell’informazione presso l’università Cattolica del Sacro Cuore, esplora il vasto panorama dei pro e dei contro legati all’impiego dell’Intelligenza Artificiale (AI) in settori chiave della vita pubblica e privata.

Tecnicamente, in cosa consiste l’Intelligenza Artificiale?

L’Intelligenza Artificiale (AI) è un campo interdisciplinare che si occupa di sviluppare sistemi informatici in grado di eseguire compiti che richiedono tipicamente l’intelligenza umana. L’AI è una tecnologia all’avanguardia che permette a una macchina di avere capacità umane quali il ragionamento, l’apprendimento, la pianificazione e la creatività. Questo consente ai sistemi di comprendere il proprio ambiente, mettersi in relazione con ciò che percepiscono e risolvere problemi, agendo verso un obiettivo specifico. Alcuni tipi di Intelligenza Artificiale esistono da più di 50 anni, tuttavia, l’avanzamento nella capacità dei computer, l’ampia disponibilità di enormi quantità di dati e lo sviluppo di nuovi algoritmi hanno promosso significativi passi avanti nella tecnologia negli ultimi anni.

Quali sono i principali ambiti in cui viene applicata?

Ormai l’Intelligenza Artificiale è profondamente radicata nella nostra vita quotidiana, anche se spesso non ne siamo consapevoli. Ad esempio è ampiamente utilizzata nel settore dello shopping online e della pubblicità, offrendo suggerimenti basati su comportamenti passati e ottimizzando gli inventari nel commercio al dettaglio. Motori di ricerca e assistenti digitali personali, presenti sui nostri telefoni cellulari, sfruttano l’AI per fornire risultati di ricerca pertinenti e rispondere alle nostre domande. Al di là della sfera digitale, l’AI influisce anche su aspetti tangibili della vita quotidiana, come le case intelligenti e le infrastrutture urbane, che utilizzano questa tecnologia per ottimizzare l’energia e migliorare la viabilità nelle città. Anche nel settore automobilistico, l’AI è presente, con funzioni di sicurezza avanzate e sistemi di navigazione che dipendono da essa. In ambito sanitario, ultimamente l’AI viene utilizzata per migliorare la diagnosi e la prevenzione delle malattie. La stessa sicurezza informatica beneficia dell’AI nel riconoscere e contrastare gli attacchi informatici, mentre la lotta alla disinformazione è supportata da algoritmi che individuano fake news e contenuti sospetti sui social media. Infatti, nel mio nuovo libro esploro il vasto panorama dei pro e dei contro legati all’impiego dell’Intelligenza Artificiale in tutti questi settori chiave per offrire una visione equilibrata delle sfide, delle opportunità e dei rischi che emergono dall’integrazione dell’AI in diversi ambiti.


Come viene regolato il suo utilizzo?

Proprio lo scorso 13 marzo il Parlamento europeo ha dato il via libera all’Artificial Intelligence Act (AI Act), il nuovo regolamento europeo sull’AI con cui l’Unione europea si è distinta nel panorama globale come pioniera nell’adozione di regolamentazioni mirata su questa tecnologia, dimostrando un impegno tangibile nel bilanciare le opportunità e i rischi connessi a questa trasformazione digitale. L’AI Act mira a tutelare i diritti fondamentali, la democrazia, lo Stato di diritto e la sostenibilità ambientale dalle implicazioni dei sistemi di AI ad alto rischio, mentre promuove l’innovazione e stabilisce l’Unione europea come un punto di riferimento nel settore. Le nuove disposizioni normative si basano sulla valutazione dei potenziali rischi e sull’impatto dei sistemi di AI. In pratica, esse vietano specifiche applicazioni della tecnologia che potrebbero minacciare i diritti dei cittadini, come ad esempio i sistemi di identificazione biometrica basati su dati sensibili, il riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro o nelle istituzioni scolastiche, la valutazione sociale, e le pratiche di polizia predittiva. Tuttavia, sono previste delle eccezioni: le forze dell’ordine potranno utilizzare sistemi di identificazione biometrica in situazioni specifiche espressamente consentite dalla legge.

L’Intelligenza Artificiale rappresenta sicuramente una rivoluzione, è progresso. Nel suo libro analizza però quelle che sono le preoccupazioni e, di conseguenza, i contro che ne possono derivare: parliamone.

Esattamente. L’Intelligenza Artificiale rappresenta una rivoluzione e un progresso senza precedenti nella società contemporanea. Tuttavia, è importante riconoscere che l’AI porta con sé una serie di preoccupazioni e “contro” che vanno affrontati e gestiti con attenzione. Nel mio libro, mi sono concentrato su questa dualità, esaminando approfonditamente sia gli aspetti positivi che quelli negativi legati all’impiego dell’AI in settori chiave come la pubblica amministrazione, la sanità, l’istruzione, il giornalismo e la finanza. L’obiettivo principale del mio lavoro è stato quello di fornire una visione equilibrata delle sfide, delle opportunità e dei rischi derivanti dall’integrazione dell’Intelligenza Artificiale.


Quali sono, invece, nei diversi ambiti di applicazione, le opportunità apportate dall’uso dell’Intelligenza Artificiale?

L’Intelligenza Artificiale offre una vasta gamma di opportunità in tutti i suoi ambiti di applicazione. Nel mio libro, ho cercato di rappresentare una visione equilibrata delle sfide, delle opportunità e dei rischi che emergono dall’integrazione dell’IA in vari settori, tra cui la pubblica amministrazione, la sanità, l’istruzione, il giornalismo e l’informazione, la tutela dei diritti (copyright, privacy, reputazione, uguaglianza e parità di accesso), la finanza, l’automotive, l’agrifood, l’ambiente, la cultura, il tempo libero, il turismo e lo sport. Attraverso casi di studio e analisi approfondite, il libro si propone di offrire una panoramica completa delle questioni legate all’AI, sfatando miti comuni e suggerendo approcci pratici per massimizzare i benefici e mitigare i rischi. Nel settore della pubblica amministrazione, ad esempio, l’AI può migliorare l’efficienza dei servizi pubblici, automatizzando processi burocratici e fornendo assistenza personalizzata ai cittadini. Nella sanità, può migliorare la diagnosi e la cura delle malattie, individuando precocemente le condizioni mediche e personalizzando i trattamenti in base ai dati del paziente. Nel settore dell’istruzione, può personalizzare l’apprendimento degli studenti, fornendo feedback istantaneo e supporto didattico personalizzato. In altri settori, come la finanza e l’automotive, l’AI può migliorare la gestione del rischio, individuare frodi e migliorare le decisioni di investimento. Nell’agrifood, può essere utilizzata per ottimizzare la produzione e la distribuzione di alimenti, riducendo gli sprechi e migliorando la sicurezza alimentare. Nell’ambiente, può essere utilizzata per monitorare e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici e proteggere la biodiversità.

È possibile stabilire un giusto equilibrio tra i pro e i contro al fine di farne un uso appropriato? Quindi, come utilizzarla in modo responsabile?

La risposta non è né semplice né univoca. Da un lato, l’Intelligenza Artificiale offre opportunità straordinarie per migliorare la nostra efficienza, la nostra produttività e la nostra qualità della vita, consentendoci di affrontare sfide complesse in settori come la salute, l’ambiente e l’istruzione in modi innovativi e efficaci. Dall’altro lato, sorgono legittime preoccupazioni riguardo alle implicazioni etiche, sociali ed economiche dell’Intelligenza Artificiale. C’è il timore che possa portare alla perdita di posti di lavoro, alla creazione di disuguaglianze digitali e alla minaccia della privacy e dei diritti individuali. Proprio attraverso una comprensione approfondita di queste sfide e opportunità che possiamo sperare di navigare con successo questo nuovo territorio.
In definitiva sì, è possibile stabilire un giusto equilibrio tra i pro e i contro dell’AI, ma è necessario utilizzare l’Intelligenza Artificiale in modo responsabile con un approccio olistico che tenga conto delle implicazioni positive e negative della tecnologia. È importante adottare pratiche trasparenti, etiche e legali per garantire che l’Ai sia utilizzata per il bene comune e per il progresso della società nel suo complesso.

Come possono interagire progresso tecnologico e benessere umano?

Sicuramente il progresso tecnologico può contribuire al benessere umano migliorando la qualità della vita, stimolando la crescita economica, facilitando l’accesso all’istruzione e all’informazione, promuovendo l’innovazione sociale e ambientale e migliorando le relazioni umane. Tuttavia, è importante adottare un approccio responsabile e consapevole allo sviluppo e all’uso delle nuove tecnologie al fine di massimizzare i benefici e mitigare i rischi potenziali.



Ruben Razzante è Docente di Diritto europeo dell’informazione, di Diritto dell’informazione e di Regole della comunicazione d’impresa all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Ha fondato il portale www.dirittodellinformazione.it. È autore di numerose
pubblicazioni scientifiche sui temi della libertà d’espressione e della tutela dei diritti in Rete. È editorialista di importanti quotidiani e periodici nazionali. È consulente a titolo gratuito della Commissione anti odio del Senato presieduta dalla Senatrice a vita, Liliana Segre e ha fatto
parte dell’Unità di monitoraggio del Governo contro la disinformazione online durante la pandemia.

Mara Cozzoli

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