Rifugio Urbano ztl. Jimi Gazzosa
Un dipinto che assume l’urlo della denuncia.
In “Rifugio urbano ztl” Jimi Gazzosa pone in evidenza la violenza perpetuata dall’inconsistenza umana che assurgendosi a Dio creatore, tutto distrugge, facendo emergere la decadenza caratterizzante il nostro secolo.
Sacro individuo che incapace di governare l’evolversi dei tempi si autodistrugge.
Palazzi fatiscenti e sudici divengono emblema della noncuranza, primo segno del declino in cui la società è caduta.
Il contesto proposto dall’autore risulta essere un richiamo alla solitudine che l’individuo si porta dentro, un isolamento riconducibile al malessere interiore che, inevitabilmente, viene a riflettersi nel paesaggio.
In quest’ottica l’essere umano appare perdere la propria ragion d’essere e dignità, sopraffatto da una modernità totalmente fuori gestione e priva di equilibrio nel quale l’identità umana viene annullata, sostituita dal cemento simbolo di materia e concretezza che, posto nelle mani di un malevolo ingegno, conduce all’ineluttabile degrado.
Dettagli Tecnici
Tecnica mista su tela
100×100
2022
Urban Refuge Ztl Zone
A painting that takes on the cry of denunciation.
In “Rifugio urbano ztl”, Jimi Gazzosa highlights the violence perpetuated by human inconsistency, which, posing as God the Creator, destroys everything and gives rise to the decadence that characterises our century.
Sacred individuals who, unable to control the evolution of time, destroy themselves.
Crumbling, dirty buildings become emblems of carelessness, the first sign of the decline into which society has fallen.
The context proposed by the author is a reminder of the loneliness that the individual carries within, an isolation that can be traced back to the inner malaise that is inevitably reflected in the landscape.
From this point of view, man seems to lose his raison d’être and his dignity, overwhelmed by a modernity that is completely out of control and unbalanced, in which human identity is abolished and replaced by concrete, a symbol of matter and concreteness that, in the hands of malevolent ingenuity, leads to inescapable degradation.
Technical details
Mixed technique on canvas
100×100
2022
Misatroxin
Uno scenario post-apocalittico evocativo del degradante vuoto che attanaglia l’agire umano.
L’individuo, animale sociale per eccellenza, dotato di vivacità intellettiva gioca male le sue carte, divorando con ferocia quanto il progresso, nel corso dei secoli, ha potuto donargli.
Al centro del dipinto una fabbrica abbandonata a se stessa, in pieno decadimento, circondata di niente e silenzio che diviene estensione dell’inerzia esistenziale.
Un’opera che pone in luce lo scellerato arrivismo dell’uomo che, in caduta libera non ha saputo frenare meccanismi distruttivi.
Sorvolando conquiste culturali passate, l’uomo ha così debellato il presente.
Dettagli tecnici
Tecnica mista su tela
100×100
2024
Misatroxin
A post-apocalyptic scenario evoking the degrading emptiness of human action.
The individual, the social animal par excellence, endowed with intellectual vivacity, plays his cards badly, savagely devouring all that progress has been able to give him over the centuries.
At the centre of the painting is a factory, abandoned to itself, in full decay, surrounded by nothingness and silence, which becomes an extension of existential inertia.
A work that highlights the insidious careerism of man who, in free fall, has been unable to contain his destructive mechanisms.
In the face of the cultural achievements of the past, man has thus been the exterminator of the present.
Technical details
Technique Mixed media on canvas
100 x 100
2024
Entrambe le opere saranno esposte nel corso della collettiva d’arte Art.Lab organizzata da Associazione Culturale infinityArt nell’ambito di “SEREgno d’estate” presso piazza Segni Seregno nei giorni 4 e 6 luglio dalle ore 10 alle ore 22.
Both works will be exhibited on 4 and 6 July from 10 am to 10 pm in Piazza Segni Seregno during the Art.Lab art collective organised by the infinityArt as part of ‘SEREgno d’estate