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TORNARE ALLA SEPARAZIONE BANCARIA

| Beolchi Daniela |

La crisi che affligge le economie del mondo occidentale è  dovuta al tentativo, riuscito, dell’organizzazione bancaria mondiale di far pagare alle persone e all’economia reale, i buchi colossali provocati dalla speculazione finanziaria nei conti delle banche stesse.

Non è la prima volta che si fa un tentativo del genere. Successe  qualcosa di simile negli anni 20 del secolo scorso quando la speculazione finanziaria drogò l’economia degli Usa ottenendo uno sviluppo enorme e portando nel giro di otto anni alla grande depressione mettendo in ginocchio numerose banche. Allora il presidente Franklin Delano Roosevelt fece chiudere le banche per quattro giorni durante i quali, tramite la commissione Pecora (dal nome dell’italo americano che la presiedeva) si effettuò la separazione tra le attività speculative e quelle riguardanti la normale attività bancaria.

Vennero prese due misure risolutive:

  • L’istituzione della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) con lo scopo di garantire i depositi

  • L’introduzione di una netta separazione tra l’attività bancaria tradizionale e quella speculativa mediante il Glass Steagall Act

Lo scopo era evitare che un fallimento della banca speculativa coinvolgesse quella tradizionale che si basa sui risparmi della clientela. La Glass Steagall permise un lungo periodo di andamento tranquillo dei mercati. Fino al 1999 quando Bill Clinton, su pressione delle lobbies bancarie, la sostituì con la Gramm Leach Bliley Act, revocando la separazione tra le attività bancarie. Non revocò, però, la FDIC e quindi la garanzia dello stato si estese ai debiti finanziari. Così è nata e si è gonfiata in maniera abnorme un’economia virtuale senza corrispondenza con la realtà pari a oltre 12 volte il Pil mondiale di un anno.

A seguito già nel 2007 si è verificata la famosa crisi dei mutui subprime che ha causato gravissime conseguenze sull’economia reale che tutti noi giornalmente sperimentiamo.

In pratica le banche esposte in titoli tossici, per non fallire, stanno tentando di coprire le enormi perdite dovute a speculazioni sbagliate, prelevando la liquidità necessaria dall’economia reale.

Molti economisti pronosticano un collasso di questa bolla finanziaria e sostengono che “stiamo solo comperando tempo” mentre vediamo crollare il nostro tenore di vita e il nostro benessere. Questo avviene con la complicità di governanti spesso nemmeno eletti da regolari elezioni popolari. Tali governanti, soprattutto in Europa, hanno varato provvedimenti a favore delle banche a discapito dei contribuenti.

Uomini come Papademos, Monti, Draghi e altri meno famosi, sono stati esponenti della grande banca d’affari americana Goldman Sachs pesantemente coinvolta in queste attività speculative. Perfino Barroso, ex presidente della UE, ora è presidente non esecutivo della filiale europea di questa banca.

 Capite perché e così difficile uscire da questa situazione e  ritornare al più presto al ripristino della separazione tra banche speculative e banche tradizionali in modo che il conto di speculazioni sbagliate non venga riversato sulla collettività?

Beolchi Daniela

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