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E’ NATO IL GOVERNO DEL CAMBIAMENTO!

Ecco è nato il nuovo governo fra dubbi, incertezze e malumori… ma dove ci porterà? come sempre l’attenta analisi della nostra redattrice ci farà riflettere su quello che sta accadendo. 

Nel mio articolo precedente vi esprimevo dubbi e perplessità sul fatto che il governo Lega-Cinquestelle riuscisse a vedere la luce. Invece, è vero che non è ancora stata votata la fiducia, ma il primo giugno questo nuovo governo ha giurato davanti al Presidente della Repubblica.

Ci sono stati 88 giorni di crisi con ribaltamenti repentini, colpi di scena e addirittura il tentativo da parte di Mattarella di rifilarci un altro governo tecnico con Cottarelli alla guida.

Ha dovuto ritornare sui suoi passi perché, contrariamente a quanto sperava, lo spread che in quei giorni stava lievitando, davanti alla scelta di un governo tecnico invece di abbassarsi ha avuto un ulteriore balzo in avanti.

Mi sono molto stupita di questo fatto fino a quando ho letto che sono stati gli americani, attraverso i loro fondi, ad acquistare quattro miliardi di buoni del tesoro facendo così scendere lo spread.

Come mai?

Pare che all’America non piaccia questa Europa a trazione tedesca e vorrebbe riequilibrare la situazione sostenendo soggetti che facciano da contrappeso. Se fosse realmente così penso che non dovremmo perdere l’occasione. Dovendo scegliere. Sicuramente meglio, con tutte le criticità del caso, l’America della Germania.

Questa Germania dominante, egoista e con la memoria corta. Così intransigente e rigorosa nei confronti dei paesi mediterranei si dimentica di quando nel 1953 dopo la seconda guerra mondiale e nel 1990 nel caso della riunificazione (quindi per ben due volte) ottenne che il suo grande debito pubblico fosse dimezzato.

Quando si sono ripresi i tedeschi come hanno ringraziato gli altri paesi? Li hanno inchiodati a parametri assurdi, hanno violato tutti quelli che a loro facevano comodo, hanno imposto politiche devastanti e non perdono occasione di insultare attraverso i loro politici e i loro giornali.

Viene da chiedersi come mai i paesi del sud Europa (chiamati sprezzantemente pigs ossia maiali) non si ribellino. Potrebbero unirsi e portare avanti insieme le loro istanze. Non riesco a capire perche’ non lo facciano e non posso fare a meno di pensare che i governanti dei paesi del sud  Europa si lascino corrompere per tornaconto personale o della loro parte politica e non facciano gli interessi dei loro paesi.

Lo so che è brutto pensare male, ma come sosteneva un importante politico della prima repubblica, spesso ci si azzecca.

Va detto che le due forze politiche che formano il nuovo governo sono diverse fra loro e questo temo creerà problemi nell’attuazione del programma.

Sono anche espressione di due parti del paese che hanno esigenze diverse. La Lega rappresenta principalmente le istanze del nord, i Cinquestelle quelle del sud.

La vita del nuovo governo non sarà facile. Hanno contro tutta l’informazione mainstream che cercherà continuamente di metterli alla gogna e di distorcere la realtà.

All’interno dei ministeri, nella pubblica amministrazione e nelle strutture più importanti del paese, si troveranno burocrati eletti dai governi precedenti che si metteranno di traverso per impedire l’attuazione di nuove regole.

Avranno un’opposizione non costruttiva ma distruttiva, becera e scorretta che non perderà occasione per insultare e riversare tutta la bile accumulata dalla sconfitta elettorale. Incapace di analizzare seriamente le motivazioni della sconfitta ma decisa a mobilitare le piazze per bloccare il paese e quindi il cambiamento.

Le premesse si sono già viste. Il governo non si era ancora insediato e già era stata organizzata una manifestazione a difesa della costituzione.  Cosa ci si deve aspettare? Nulla di buono naturalmente.

Salvini e Di Maio non potranno realizzare tutte le promesse elettorali, alcune davvero mirabolanti. Dovranno fare delle scelte e decidere le priorità e anche parlare di meno.

Se riusciranno a non farsi intimidire e a tenere la rotta superando le mille difficoltà, consentiranno all’Italia di diventare un laboratorio anche per gli altri paesi europei.

Se i risultati saranno buoni, in occasione delle elezioni europee del prossimo  anno, ci potrebbero essere delle sorprese positive per impostare un’Europa diversa più attenta alle esigenze degli uomini e meno a quelle delle banche e delle multinazionali. Io me lo auguro ed è per questo che,  pur con con tutte le riserve, faccio i più sinceri auguri di buon lavoro  e buona riuscita al nostro nuovo governo.

Beolchi Daniela

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