Essere Consigliere Comunale oggi? Intervista ad Alessandro Albani
Alessandro Albani è un giovane ed attivo Consigliere Comunale, eletto a Busto Arsizio nelle scorse amministrative, con cui abbiamo avuto il piacere, intervistandolo, di scambiare idee ed opinioni. Si è raccontato alla nostra redazione creando un piacevole clima empatico che ci ha dato la possibilità anche di conoscere alcune sue caratteristiche personali.
Interessato a comprendere i problemi dei cittadini e a trovare delle soluzioni, soprattutto in questo momento storico dove i problemi da affrontare sono tantissimi, dal verde alle infrastrutture, al sociale, ecc. crede di poter, attraverso la sua candidatura, dare un reale contributo per la gestione della sua città.
Del resto, ci racconta che è la politica che guida le diverse scelte e che questa amministrazione si sta effettivamente attivando a 360 gradi sui grandi temi e sulle diverse problematiche che sono presenti sul territorio “bustocco”, tenendo però anche conto di quelle che sono le poche risorse messe a disposizione cercando di ottimizzarle.
Fra le tante domande che gli sono state poste gli è stato chiesto di immaginare, se avesse una bacchetta magica, tre cose da poter realizzare come politico. Ci ha così risposto: “Io sono molto vicino al sociale come impringtin professionale, lavoro come Coordinatore infermieristico presso una CBA comunità protetta ad alta assistenza per persone con disagio psichico e fino al mese scorso in una CSS comunità socio sanitaria per persone con disabiltà. Il mio sogno è sempre stato quello di abbattere tutte le barriere, non solo architettoniche e il pregiudizio, in quanto siamo tutte persone uguali, con stessa dignità, diritti anche se con potenzialità diverse, non migliori o peggiori, solo diverse. Vedo ancora tutt’oggi troppi stigmi, bisogna lavorare per un cambio culturale, senza preclusioni, permettendo a chiunque abbia dei sogni il diritto di realizzarli. Ogni persona è un’opera d’arte il cui talento va aiutato ad emergere”
Gli è stato chiesto qual sia il valore primario come uomo che riesce a portare nel mondo politico. Albani senza esitazione ha risposto: “essere degli uomini di buona volontà, in buona fede e non porsi mai di fronte all’altro con superiorità. L’umiltà nel confronto con l’altro è fondamentale per un confronto costruttivo. Non ci devono essere delle dietrologie nel momento in cui si fanno proposte, ma lealtà, trasparenza, necessità di costruire qualcosa sincero, un ponte verso l’altro che possa servire alla collettività al di la delle convinzioni politiche o personali. Ecco perché cerco nel mio piccolo di essere molto trasversale.”
Chiedendogli se tornasse indietro cosa cambierebbe di se’ risponde che quello che siamo oggi è frutto del percorso che abbiamo fatto guardando il passato della nostra vita e traendone il meglio.
Inizia a raccontarsi parlando del Tao che porta al petto dichiarando di avere una fede borderline, una fede che si rincorre, rincorre se stessa ponendosi sempre in dubbio costante ma con una costante riflessione e dialogo con Dio.
“Il Tao ha un valore perché credo nell’esempio e mi ispiro ad esempi grandi come San Francesco d’Assisi che per me è stato un modello di vita, e non a caso mia figlia si chiama Francesca.”
Un attimo in silenzio e la commozione diventa palpabile: “Questo Tao ha un valore particolare perché mio papà è morto nel 2015… era di mio padre. Mio papà non andava spesso in chiesa ma negli ultimi anni della vita ha riscoperto la spiritualità e questo Tao me lo ha lasciato in eredità spirituale.”
Susseguono delle riflessioni sulla vita e sul suo senso. “Perché siamo qui ? Una domanda che penso ogni uomo si faccia costantemente, infatti, quando si parla di patologia psichiatrica ci sono tante teorie da quella sociale, alla teoria biologica, ma penso che spesso la malattia psichiatrica nasce dal fatto di non avere un senso nella vita o di averlo perso… e quindi si cade in una crisi profonda … dal punto di vista orizzontale umano ci diamo delle risposte però è difficile dare una risposta su questo piano perché è limitato ad un pensiero umano, l’asse va spostato su un piano verticale e guardare verso l’alto, il cielo infinito. Bisogna spostare l’asse sul piano verticale, insomma bisogna affidarsi a qualcosa di più grande anche se incomprensibile.
E continua: “Quando è morto mio papà per i primi tre, quattro mesi lo sognavo che mi parlava e mi dava dei messaggi. Ho provato a chiedere come mai e le risposte sono state che lui era ancora qui e mi stava lasciando dei messaggi di speranza e forza. Di giorno stavo male, alla notte lo vedevo tranquillo, lo vedevo che mi parlava e mi rassicurava. Non voglio credere che fosse solo una risposta dettata dalla mia psiche o da un mio bisogno, penso che in quel momento ci fosse una risposta reale di mio padre a livello spirituale.”
Continuiamo a parlare di spiritualità e religione, strano per un politico che di solito tende alla propaganda sua e del suo partito.
“Io non voglio ricollocare nella religione qualcosa di più grande, io da cristiano cattolico riconosco Dio poi ognuno di noi puo’ chiamare questo mistero in altro modo come gli induisti, i buddisti, ecc. In fondo si ha tutti la stessa percezione di qualcosa di più grande, quella fiammella che c’è dentro di noi e che ognuno di noi può trovare più o meno nelle religioni, la fiammella che va oltre la materia che alla fine va oltre di noi e che non si spegnerà mai , una particella di Dio che esiste in noi”
Alla domanda quale fosse il suo sogno oggi, ormai uomo maturo, Alessandro Albani ha risposto: “Io ho tanti sogni il più grande è il sogno che ho sempre avuto da bambino quello di avere un mondo di giusti, un mondo senza violenza ed arroganza, è il sogno del bambino, io spesso dialogo con il bambino che c’è dentro di me, perchè è un bambino che fa tante domande e pretende tante risposte e con cui entro spesso in conflitto. Odio la prepotenza, l’arroganza, la violenza vorrei un mondo più giusto, leale, sincero e trasparente. L’adulto più razionale vorrebbe altro. Io sono convinto che viviamo in un mondo ingiusto, basato sul tornaconto personale, la ricchezza … forse un pensiero leopardiano ma se solo guardiamo la storia è un mondo, da sempre, fatto di soprusi, sopraffazioni, comportamenti insiti nell’uomo. E’ importante fermarsi, guardarsi in una operazione introspettiva e sviluppare quello che ce’ in ogni essere umano di bello, togliendo l’effimero che è transitorio. Quando facciamo ciò siamo liberi di fare scelte giuste: se riuscissimo ad essere un buon padre, amico, fratello e marito riusciremmo a fare del bene anche al mondo”.
Gli chiediamo come ultima domanda quando si guarda allo specchio cosa vede?
“Un figo pazzesco … scherzo vedo il cambiamento biologico che c’è stato nella vita, vedo anche il Peter Pan che c’è dentro di me nell’accezione più nobile, quel bimbo scopritore che ha dentro il sogno dove vuol credere che il mondo sia diverso, un mondo a dire il vero che ancora oggi non riesco accettare per cui rimango ancorato a quel sogno.