Con Sport Paralimpici si intendono tutte le competizioni sportive previste nei Giochi Paralimpici estivi ed invernali, organizzate e realizzate sotto la sorveglianza del Comitato Paralimpico Internazionale e altre varie organizzazioni sportive internazionali. Al 2016, le Paralimpiadi estive includono 22 sport e 526 medaglie assegnabili, mentre quelle invernali prevedono 5 sport con 72 medaglie. Come per i Giochi Olimpici, il numero di eventi disputabili può cambiare da una Paralimpiade alla successiva. Sono manifestazioni multisportive internazionali per atleti principalmente con disabilità fisiche, quali difficoltà nella deambulazione, amputazioni, cecità e paralisi cerebrale.
Nacquero nell’ambito della riabilitazione, in seguito alla seconda guerra mondiale, come risposta alle esigenze di molte vittime di guerra civili e militari. Dall’ambito Riabilitativo si passò allo sport Ricreativo fino a quello Competitivo.
Il pioniere di questo approccio fu Ludwig Guttmann dell’Ospedale di Stoke Mandeville, nel Regno Unito. Mentre si svolgevano i Giochi Olimpici di Londra 1948, Guttmann organizzò competizioni sportive per atleti in carrozzina, proprio a Stoke Mandeville.
L’evoluzione di questa competizione furono i Giochi Paralimpici, il primo dei quali fu Roma 1960.
A livello nazionale, vi sono diverse organizzazioni responsabili degli sport Paralimpici, inclusi i Comitati Paralimpici nazionali, tutti membri del Comitato Paralimpico Internazionale.
Gli atleti che partecipano ai Giochi paralimpici sono divisi in dieci categorie, in base al tipo di disabilità fisica. Potenza muscolare – per esempio a causa della forza generata da un muscolo, dai muscoli di un arto o di una parte del corpo è ridotta, una ferita spinale, della spina bifida o della poliomielite.
Movimento ridotto – il range del movimento di uno o più giunti articolari è ridotto in modo sistematico. Condizioni acute di artrite non sono incluse.
Perdita o deficit di un arto – totale o parziale assenza di ossa o articolazioni dovuta a parziale o totale amputazione, causata da malattie, traumi o deficit congeniti come la micromelia.
Differenza di lunghezza delle gambe – lunghezza differente significativa di un osso di una gamba dovuta a deficit o trauma.
Statura bassa – A causa delle gambe, delle braccia o del tronco più corti a causa di deficit muscolo-scheletrici o relativi alle strutture ossee o cartilaginee.
Ipertonia – E’ una crescita abnorme nella tensione muscolare e una capacità ridotta del muscolo di distendersi. Può essere provocata da ferite, malattie o condizioni relative a danni al sistema nervoso centrale come una paralisi cerebrale.
Atassia – Consiste nella mancanza di coordinazione del movimento muscolare dovuta per esempio ad una paralisi cerebrale o all’atassia di Friedreich.
Atetosi – E’ caratterizzata generalmente da un movimento non bilanciato, involontario, e al mantenimento difficoltoso di una postura simmetrica dovute per esempio ad una paralisi cerebrale o alla coreoatetosi. Disabilità visive – gli atleti appartenenti a questa categoria soffrono di disabilità visive parziali, ma sufficienti da essere considerati legalmente ciechi, o totali. Sono incluse forme di disabilità relative ad una o più componenti del sistema visivo, ovvero struttura oculare, recettori, nervo ottico e corteccia visiva. Le guide per atleti con disabilità visive sono una parte essenziale della competizione, tanto che atleta e guida sono considerati una squadra. Dal 2012, anche le guide possono ricevere una medaglia in caso di podio. .
Disabilità intellettive – alla categoria appartengono atleti con significativi deficit nelle funzioni intellettive e limitazioni associate.
Il Comitato Paralimpico Internazionale si occupa prevalentemente di disabilità fisiche, ma ad alcuni Giochi Paralimpici vi sono stati eventi per atleti con disabilità intellettive Tuttavia, i Giochi olimpici speciali, riconosciuti dal Comitato Olimpico Internazionale, sono aperti a tutte le persone con disabilità intellettive.
La Categoria di appartenenza determina contro quali atleti si compete e a quali sport si partecipa. Alcuni sport sono aperti a più categorie, come il ciclismo, mentre altre sono ristrette ad una sola, come per il calcio a 5 per ciechi. In alcuni sport con più categorie, gli atleti competono all’interno della categoria di appartenenza, come per l’atletica leggera, mentre in altre gli atleti competono in eventi inter-categoria, come accade nel nuoto. Gli eventi Paralimpici sono chiamati con il nome e tipo della disciplina, il genere degli atleti e la categoria di disabilità relativa alla gara.
Una componente primaria degli sport paralimpici è la Classificazione.
Essa dà una struttura alle competizioni che permette agli atleti di competere contro altri aventi similari disabilità o livello di funzionalità fisica. Questa classificazione è del tutto simile alle categorie, per esempio di peso, tipiche degli sport per normodotati. La classificazione avviene attraverso vari processi che dipende dal gruppo a cui appartiene la disabilità e dallo sport a cui partecipano. La valutazione può includere un esame fisico o medico, una valutazione tecnica di come l’atleta esegue determinate funzioni fisiche relative allo sport, oltre ad un’osservazione della performance dell’atleta in competizione e fuori competizione. Ogni sport ha il suo sistema specifico di classificazione che fa parte delle regole dello sport stesso.
- Discipline ai Giochi Paralimpici Estivi
Atletica leggera paralimpica
Boccia
Ciclismo paralimpico
Calcio a 5 per ciechi
Calcio a 7-un-lato
Canoa paralimpica
Canottaggio paralimpico
Equitazione paralimpica
Vela paralimpica
Rugby in carrozzina
Judo paralimpico
Nuoto paralimpico
Tennis in carrozzina
Tennistavolo paralimpico
Tiro con l’arco paralimpico
Tiathlon paralimpico
Vela paralimpica
Pallacanestro in carrozzina
Pallavolo paralimpica
Pesistica paralimpica Scherma in carrozzina
Tennis in carrozzina
Tiro con l’arco paralimpico - Discipline ai Giochi Paralimpici Invernali
Biathlon paralimpico
Curling in carrozzina
Sci di fondo paralimpico
Sci alpino
Snowboard I Giochi paralimpici sono l’equivalente dei Giochi Olimpici per atleti con disabilità fisiche. Pensati come Olimpiadi parallele, prendono il nome proprio dalla fusione del prefisso para la parola Olimpiade e i suoi derivati. In Italia sono tuttora chiamati anche Paralimpiadi, che fu il termine usato ufficialmente fino al 2004. La persona, colpita da un grave handicap fisico, a causa di un incidente sul lavoro o stradale, o per una malattia, subisce anche un forte contraccolpo emotivo: gli effetti invalidanti dell’handicap sembrano confermargli in ogni momento la sua impossibilità di muoversi come tutte le altre persone, anche perché il mondo circostante è organizzato con modalità adatte alle caratteristiche dei “normali” e non alle sue.
Per lui il mondo è diventato pieno di ostacoli, dai gradini dei marciapiedi, alle innumerevoli colonne, pali e impedimenti fisici di cui le nostre strade e gli edifici pubblici sono pieni, le cosiddette “barriere architettoniche”.
Da qui la sensazione per il portatore di handicap di non potere svolgere una vita regolare e di credere di essere persona di serie B. La depressione psicologica conseguente è spesso inevitabile, ulteriore danno di vita che si aggiunge al danno fisico costituito dall’handicap.
L’attività sportiva si rivela allora uno strumento straordinario per il recupero delle persone in questa difficile condizione e le paraolimpiadi, che sono una competizione internazionale riservata ai portatori di handicap, costituiscono una manifestazione internazionale.
Gli effetti positivi dell’attività fisica sulla persona afflitta da handicap sono duplici: da un lato l’esercizio fisico, con l’irrobustimento muscolare e la bonificazione generale che comporta, aiuta direttamente la persona a recuperarsi dagli effetti fisici dell’handicap; dall’altro, un tono muscolare consolidato comporta un recupero anche psicologico, nel senso che fornisce quella sensazione di benessere fisico e di fiducia nelle proprie capacità, che costituiscono un’essenziale condizione per il recupero psicologico della persona.
A questi effetti positivi si aggiunga che, per partecipare a una competizione qualsiasi, è necessario che la persona si doti di un certo spirito competitivo, se non aggressivo, non compatibile con uno stato di depressione e frustrazione psicologica.
La persona è quindi sollecitata a modificare in meglio il suo stato psicologico e ad acquisire una mentalità agonistica.
Infine, la gratificazione che deriva dalla partecipazione a una competizione, ed eventualmente il successo di un buon risultato, rafforzano l’immagine di sé, e inducono nel portatore di handicap l’idea di potere emergere a livello perfino di persona leader.
Un capitolo a parte merita Alex Zanardi.
Questo atleta nasce a Bologna il 23 ottobre 1966. Cresciuto a Castel Maggiore, Alex sviluppa fin da bambino la passione per i motori, nonostante l’opposizione della famiglia che in quegli stessi anni aveva perso la figlia maggiore Cristina in un incidente stradale.
Dopo una carriera di successo nel mondo delle auto da corsa,
Zanardi perde entrambe le gambe in gara. Improvvisamente perde il controllo della vettura (pare per la presenza di acqua e olio sulla traiettoria di uscita) e, dopo un testacoda, viene investito ad alta velocità dall’avversario Alex Tagliani. L’impatto è violentissimo: la vettura di Tagliani colpisce perpendicolarmente la vettura del pilota bolognese all’altezza del muso, dove erano alloggiate le gambe, spezzando in due la Reynard Honda di Zanardi. Prontamente raggiunto dai soccorsi, Zanardi appare subito in condizioni disperate: lo schianto ha provocato, di fatto, l’istantanea amputazione di entrambi gli arti inferiori, rischiando di farlo morire dissanguato. Viene caricato sull’elicottero e condotto all’ospedale di Berlino, dove rimane in coma farmacologico per circa tre giorni. Dopo sei settimane di ricovero e una quindicina di operazioni subite Zanardi lascia l’ospedale per cominciare il processo di riabilitazione. Dopo l’incidente del Lausitzring, Zanardi inizia a partecipare a varie manifestazioni per atleti disabili, e, ritiratosi dalle corse automobilistiche, intraprende una nuova carriera sportiva nel paraciclismo, dove attualmente corre in handbike nella categoria H4.
Tra le molteplici discipline ricordiamo l’esordio alle prossime paralimpiadi del Parabadmintom. https://www.badmintonitalia.it/