Musica: quando padre e figlia diventano un team.
Tempo fa intervistai Greta Lamay, giovane cantautrice emergente.
https://www.milanopiusociale.it/2020/02/13/tra-sogni-musica-e-adolescenza-intervista-a-greta-lamay-giovane-cantautrice-dalla-voglia-di-sfondare/
Da quel giorno sono passati mesi , e un piccolo tassello Greta è riuscita a porlo: “Questa sono io”, suo primo album. Nove canzoni inedite, scritte dalla stessa a pianoforte ed arrangiate infine con Ezio Paloschi della Out Recording Studio, suo produttore.
La giovane narra la vita, l’emotività e le conseguenti fragilità, pensieri e considerazioni.
Una breve introduzione per dar voce alla nostra Greta.
Allora, Greta, hai voglia di raccontarmi “ Questa sono io”?
Ho voluto intitolare il mio primo album ‘Questa sono io’ proprio perché ogni singolo brano racconta una diversa sfumatura di me. Si passa dalla canzone più estiva e più ballabile e si arriva a quella più malinconica come ‘Rosa’ dedicata a mia nonna. Si parla d’amore, di quotidianità, di sensazioni diverse. Ho voluto raccontare di me in nove brani tutti diversi l’uno dall’altro, sia appunto a livello di contenuti, che di stili e generi musicali. Ad esempio ‘Non è da me’ è su uno stampo più rock grazie alle chitarre elettriche suonate da Luciano D’Addetta. Diversamente da ‘Fuori di me’ che è più rappata, arrangiata con l’aiuto di Regi Kalltani, canzoni più moderne e radiofoniche come ‘Questa sono io’, ‘A parte te’ o ‘Dubai’. Proprio a proposito di ‘Dubai’ è in corso il montaggio del videoclip che abbiamo girato al locale K-Beach di Endine Gaiano e che vedrà in azione una scuola di danza, Professione danza Ghisalba di Silvia Bass, con cui anche io ballerò. Il videomaker è sempre Andrea Tortora ed il backstage è stato seguito da due bravissimi fotografi: Sergio Rossi e Nicomede. Tutti i miei oudit sono stati curati da Daniele Armanni e dunque dai suoi due negozi di Verdellino ‘Armanni store’ e ‘The Yard’, mentre le maglie di ‘questa sono io’ indossate da tutti i ragazzi della compagnia sono state realizzate dal mio sponsor ‘Graphic&co’. Per quanto riguarda i capelli ringrazio le mie hairstylist Elena e Virginia di ‘Vizi di Donna’ di Covo. Non da meno è stato anche il trattamento della mia immagine da parte di ‘Coccole centro estetico’ di Martinengo. Un ringraziamento fondamentale va al mio sponsor “Jes ‘il social delle emozioni’”nonché applicazione di cui io sono testimonial e che riguarda l’ambito arte e quindi artisti di ogni genere. Questo ringraziamento va quindi ai creatori di questa app che sono Giorgio Bonaita e Stefano Piavani, quest’ultimo ha anche curato la grafica dell’album. Per quanto riguarda invece trucco e fotografie dell’album ringrazio il makeup artist Francesco Plebani. Ringrazio di cuore ancora la mia etichetta ‘Out recording studio’, il mio produttore Ezio Paloschi con l’aiuto di Regi Kalltani e del chitarrista Luciano D’Addetta. Ed ultimo, ma non per importanza, ringrazio di cuore i miei genitori e soprattutto il mio papà manager, essenziale in ogni mio progetto o evento, che mi sostiene sempre e rende sempre concrete le mie aspirazioni.
Quanto lavoro c’è dietro la creazione di un album?
Un album di qualità richiede il proprio tempo di realizzazione per essere tale. Ogni canzone ha il proprio tempo di ideazione, che per quanto mi riguarda è spesso un procedimento immediato, nel senso che posso iniziare e concludere una canzone proprio in quei 10 minuti in cui mi è venuta un’ispirazione, così registro voce e pianoforte che poi mando al produttore, ed insieme arrangiamo il tutto completando con tutti gli altri strumenti. Per quanto riguarda il mio album, ho iniziato a registrarlo verso fine anno 2019, dunque per novembre-dicembre, con l’intento di farlo uscire a marzo 2020. Purtroppo la situazione covid-19 ha bloccato tutto e quindi ho dovuto attendere la fine del lockdown, dunque maggio, per poterlo ultimare. Ma nonostante questa piccola complicazione devo dire di essere molto soddisfatta del risultato finale. Dal primo di settembre è infatti disponibile in formato fisico e dopo solo qualche settimana dalla sua uscita sono già centinaia le copie vendute e due i punti vendita a Romano di Lombardia ‘La fenice’ di via F.lli Calvi 14 e ‘lo strillone’ di via Indipendenza 12.
Chi è Greta?
Bella domanda, molto difficile per quanto mi riguarda. Già dal fatto che il mio primo album si chiami ‘Questa sono io’ e veda nove brani l’uno completamente diverso dall’altro, si capisce quante sfumature diverse abbia il mio carattere. Mia mamma scherzosamente dice che sono ‘multipolare’, sarà forse per i miei frequenti sbalzi d’umore. Ma in realtà non sono altro che una ragazza di quasi 20 anni, con un’irrefrenabile passione per la musica e che trova nella vita quotidiana l’ispirazione e le giuste melodie. So che spesso posso essere timida e a volte impacciata, ma so anche che sul palco o nella mia quotidianità di interviste o serate canore sono davvero sicura di me e di quello che sto facendo. Per il resto non saprei proprio descrivermi da sola, lascio che lo facciano gli altri.
In conclusione, augurando a Greta un roseo futuro, propongo ai lettori di Milano più Sociale “Il buio della fragilità” incluso nell’album “Questa sono io”.
Immagine in evidenza: Greta Lamay in compagnia di Altin Lamay, padre e manager.