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Fondazione Somaschi Onlus: da gennaio 530 richieste di aiuto, 31 donne e 39 minori accolti nelle case protette.

Il bilancio della Onlus che gestisce 12 presidi antiviolenza a Milano e nell’hinterland

Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, Fondazione Somaschi Onlus, tra i principali enti del Terzo Settore che compongono la rete antiviolenza di Milano e dell’hinterland, fa il bilancio dell’attività svolta nell’ultimo anno e porta all’attenzione la necessità di agire sempre più sul fronte della prevenzione e dell’educazione dell’intera comunità.

I DATI – A Milano e nelle zone limitrofe Fondazione Somaschi gestisce complessivamente 12 presidi di aiuto per le donne vittime di maltrattamento: un centro antiviolenza nel capoluogo (in piazza XXV aprile) più la maggior parte della rete dell’hinterland, composta da 5 centri principali (a Rho, Cassano d’Adda, Melzo, Corsico e San Donato Milanese) e 6 sportelli decentrati (a Bollate, Cernusco Sul Naviglio, Trezzano Rosa, Pioltello, Assago, Peschiera Borromeo).

Da gennaio a oggi si sono rivolte a queste strutture 530 donne, in aumento rispetto all’anno scorso (erano 491). Cresce anche il numero delle vittime di violenza per cui è stato necessario avviare un percorso di protezione nelle case rifugio messe a disposizione da Fondazione Somaschi: quest’anno sono state accolte 31 donne, con 39 minori (nel 2020 erano 27 con 33 minori).

Le donne che si sono rivolte ai CAV gestiti dalla onlus sono per metà italiane e per l’altra metà straniere (l’anno scorso le italiane erano il 62%), occupate (39%) e con figli minori conviventi (41%). Le fasce di età coinvolte sono un po’ tutte, soprattutto quelle comprese tra i 36 e i 45 anni (24%) e tra i 46 e i 55 (16%). Cresce leggermente la percentuale delle giovani tra i 18 e i 25 anni (dal 5% del 2020 all’8% di quest’anno).

Le tipologie di violenza denunciate sono diverse e spesso unite tra loro.La più frequente è la violenza psicologica (76%), seguita da quella fisica (64%). Raddoppiano rispetto al 2020 i casi di stalking (dal 9 al 18%). In leggero aumento anche i casi di violenza economica (da 16 a 19%) e sessuale (dal 12 a 16%). Alta anche la percentuale della violenza assistita dai figli (dal 30 al 36%).

Gli autori del maltrattamento sono perlopiù i mariti (30%), i conviventi (14%) e i familiari (genitori, figli e altri parenti 12%). La maggior parte delle donne che si sono rivolte ai CAV di Fondazione Somaschi hanno richiesto ascolto e informazioni generiche (80%), consulenza legale (30%) e sostegno psicologico (16%). “Questi dati dimostrano che la violenza di genere è un fenomeno intergenerazionale, addirittura si è rivolta a noi una donna di 83 anni, – afferma Chiara Sainaghi, responsabile dei Centri Antiviolenza di Fondazione Somaschi – che avviene per lo più nell’ambito di relazioni sentimentali e familiari. Quasi sempre in principio c’è una progressiva privazione di libertà: dal controllo del telefono, dell’abbigliamento, alla richiesta di attenzioni esclusive. In questa fase la donna fatica a rendersi conto di essere già in pericolo e la consapevolezza della violenza arriva quando è ormai troppo tardi. Intervenire nell’emergenza non basta, è necessario agire il più possibile sul fronte della prevenzione e della sensibilizzazione, coinvolgendo tutta la comunità. Chiunque può diventare una sentinella preziosa contro la violenza.”

Come a livello internazionale, inoltre, anche in Italia c’è sempre più consapevolezza rispetto alla necessità di intervenire anche sull’educazione degli uomini violenti o a rischio di esserlo, per combattere il fenomeno sul nascere e contrastare la recidiva. Per questo Fondazione Somaschi, da tempo attiva a Milano con il gruppo di rehab Nonpiùviolenti, condotto da uno psichiatra e uno psicoterapeuta, da aprile 2021 fa parte della cordata di associazioni esperte cui è affidato il Progetto UOMO (Uomini, Orientamento e Monitoraggio), iniziativa sperimentale che punta sul trattamento degli uomini violenti, finanziata da Regione Lombardia e con la regia di ATS Città Metropolitana di Milano.
Per info 02 84104462 progettouomo21@gmail.com.

I CAV di Fondazione Somaschi a Milano e nell’hinterland

A causa dell’emergenza sanitaria ancora in corso, i Centro Antiviolenza di Fondazione Somaschi operano per garantire la massima accessibilità alle donne integrando modalità di incontro in presenza e a distanza (videochiamate, telefonate) e gestendo in modo flessibile gli orari di apertura. Ogni giorno, grazie a un’équipe specializzata composta da operatrici, psicologhe e avvocatesse, offrono alle donne in difficoltà, a titolo completamente gratuito: sostegno psicologico, consulenza legale, supporto ai minori vittime di violenza assistita, accompagnamento nella ricerca di lavoro e all’autonomia abitativa. Nei casi più critici è prevista l’accoglienza nelle case rifugio di donne sole e con figli.

  • Centro Antiviolenza Milano

Piazza XXV Aprile n 2

tel. 334 9270177

  • Centro Antiviolenza Hara

Rete interistituzionale Rho-Garbagnate
tel. 335 1820629

  • Centro Antiviolenza V.I.O.L.A.
    Rete interistituzionale Adda-Martesana
    tel. 393 1667083
  • Centro Antiviolenza ‘Fuori dal silenzio’
    San Donato Milanese e Peschiera Borromeo (MI)
    tel. 02 36527138
  • Centro Antiviolenza ‘La Stanza dello Scirocco’
    Corsico e Assago (MI), tel. 800 049722 e 329 1219666

Per tutti l’indirizzo email di riferimento è centroantiviolenza@fondazionesomaschi.it.
Negli orari di chiusura è sempre disponibile il numero nazionale antiviolenza e stalking 1522, attivo h 24.


Mara Cozzoli

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